Si tuffano dai punti più pericolosi come il ponte Nuovo a Lecco, dalla parete del Moregallo a Mandello, e dalla strada provinciale 72 a Dervio, ma anche dalla sommità dei pali a lato dei pontili della Navigazione, per farsi riprendere e pubblicare i video sui social alla ricerca di like.
Incoscienti che rischiano di farsi male e allo stesso tempo di mettere a repentaglio la sicurezza dei soccorritori costretti a continue emergenze in punti tutt’altro che facili da raggiungere.
A ben poco, nulla si potrebbe dire, servono i cartelli di divieto.
Tuffi proibiti sul ponte Kennedy di Lecco. Video di redazione
«Ci troviamo di fronte a un numero sempre maggiore di incoscienti - dice Alberto Guglielmo dell’Opsa, il servizio di idroambulanza della Croce rossa di Lecco -, che si tuffano da luoghi proibiti lungo tutta la costiera, mentre un amico riprende con il telefonino la bravata per poi pubblicarla. Spero che non si debba arrivare alla tragedia per far capire il pericolo a cui vanno incontro».
Una situazione che sta diventando ingestibile anche per le forze dell’ordine che non possono essere ovunque. Tanti i casi segnalati in questi ultimi tempi.
Tuffi e molti che affrontano il lago senza rendersi conto dei pericoli che nasconde come le correnti dette mulinelli e i dislivelli del fondale, e altri che entrano in acqua senza saper nuotare.
© RIPRODUZIONE RISERVATA