Treni, ritardi da incubo: fino a sette ore
Trasporti Venerdì sera il RegioExpress delle 20.20 è partito da Milano alle 2.18 ed è arrivato alle 5.20 . La corsa successiva si è fermata per il maltempo a Sesto San Giovanni e le altre corse sono state soppresse
Un ritardo di 419 minuti. In altre parole, sette ore. Anzi, per l’esattezza, sei ore e 59 minuti. Nella serata di venerdì, tale è stato il ritardo accumulato – come segnala la sezione “Infomobilità” dell’app di Trenitalia – dal RegioExpress 2840, uno degli ultimi convogli con partenza da Milano in direzione Valtellina.
Una situazione quasi surreale, da riferirsi senza dubbio alle conseguenze del maltempo che si è abbattuto in questi giorni sul Milanese. A pagarne le conseguenze sono stati i viaggiatori, costretti ad attendere a bordo o a cercare un altro treno in sostituzione di quello soppresso.
La vicenda
Ma andiamo con ordine. Venerdì sera, il 2840 sarebbe dovuto partire dalla Centrale alle 20.20, come previsto normalmente. Già un’ora prima, tuttavia, Trenord metteva al corrente i passeggeri che per il treno in questione l’attesa prevista raggiungeva i «70 minuti di ritardo».
Chi viaggia sa che, di fronte a tali notifiche, la strada appare tutta in salita. Così effettivamente è stato, se si considera che alla fine il RegioExpress è partito, sì, ma nel cuore della notte, alle 02.18. E ha impiegato quasi tre ore per giungere in città: al binario 3 di Sondrio, infatti, il treno è arrivato soltanto alle 05.20, con 419 minuti di ritardo in tutto.
La sorte non può dirsi migliore per gli (altrettanto) sventurati passeggeri del convoglio successivo – peraltro l’ultimo di giornata – in partenza alle 21.20 con destinazione Lecco: da qui, poi, il viaggio sarebbe proseguito verso Sondrio a bordo di un autobus.
Il RegioExpress 2842, va detto, è partito puntualissimo. Peccato, però, che non sia riuscito nemmeno a effettuare la prima fermata prevista, ossia Monza, essendosi fermato appena pochi minuti dopo a Sesto San Giovanni a causa di una pianta sui binari.
Testimone di questi disservizi è stata Anna, studentessa sondriese iscritta alla facoltà di Ostetricia, che venerdì sera sarebbe dovuta tornare a casa attorno le 22.20, con l’ormai famoso RegioExpress 2840. «Visto, però, l’assurdo ritardo indicato sul tabellone, ho optato per il successivo». Che, per l’appunto, è partito in perfetto orario, salvo poi «fermarsi dopo neanche sei minuti a Sesto. Qui le porte sono rimaste chiuse almeno una ventina di minuti: la capotreno inizialmente ci ha spiegato che non si poteva scendere per una questione di responsabilità».
Passeggeri sconcertati
Attorno alle 22, quando poi le porte si sono aperte, Anna ha lasciato il treno e ha atteso il padre – in arrivo da Sondrio in auto – in stazione. «Per fortuna è arrivato lui, visto che già sarebbe dovuto venire a Lecco a recuperarmi. Noi siamo giunti a casa a mezzanotte e mezza, ma credo che per molti altri passeggeri la serata non sia stata certo piacevole».
Già, perché – sempre per il maltempo – gli altri passanti della linea S8 diretti a Lecco sono stati tutti soppressi. «L’unica soluzione concreta nell’immediato poteva essere tornare a Milano con la M1, ma sarebbe stato lo stesso per me un problema, visto che nel mio collegio dopo le 22 non è più possibile rientrare». Quanto accaduto, con l’albero sui binari, coinvolge il gestore dell’infrastruttura, ovvero Rfi. Trenord, comunque, tramite l’ufficio stampa fa sapere che «sono stati organizzati bus sostitutivi e, dove non è stato possibile, è stato predisposto un servizio taxi».
© RIPRODUZIONE RISERVATA