Tecnologia lecchese
per il “Sacco”
La Gilardoni raggi X ha consegnato all’ospedale milanese un nuovo apparecchio diagnostico - Il presidente: «È un impianto mobile che consente ai sanitari di esaminare li paziente senza muoverlo dal letto»
La Gilardoni Raggi X di Mandello ha fornito all’Ospedale Luigi Sacco di Milano una nuova apparecchiatura, denominata Caleidon, legata agli accertamenti diagnostici che vengono compiuti sui pazienti ricoverati per corona virus.
Sappiamo tutti come l’Ospedale Sacco di Milano sia in prima linea nella cura del Covid 19 e nella parallela ricerca del vaccino. È dunque molto importante sottolineare il contributo dato da un’azienda del territorio a questa battaglia. Chiediamo al presidente della Gilardoni Raggi X, Marco Taccani Gilardoni, quali siano le caratteristiche dell’apparecchiatura fornita all’Ospedale Sacco: «Si tratta di un impianto a raggi x mobile. Questo permette ai sanitari di compiere la dovuta indagine sui pazienti Covid senza muoverli dal loro letto. Essendo poi munito di un lettore che fornisce in tempo reale i dati del caso, può essere letto ed interpretato dall’operatore che compie l’esame. Per noi avere fornito questo strumento al Sacco è stata ovviamente una bella opportunità. All’ospedale l’apparecchiatura è stata donata dalla Fondazione Rava ed in questo senso anche noi abbiamo fatto la nostra parte».
Chiediamo ancora a Marco Taccani Gilardoni se si tratta di una strumento studiato per questa necessità o se, invece, rientri nella produzione classica dell’azienda mandellese: «Si tratta di un modello aggiornato di una macchina storica. Quindi non si tratta di una novità dettata da questi tempi tribolati, ma di una sua aggiornata evoluzione. La fortuna ha voluto che questa fosse la prima serie della terza generazione di questa apparecchiatura. Parlo di “fortuna” perché mai come in questo momento la possibilità di fare i raggi x senza spostare il paziente allettato è una facilitazione e consente di avere velocemente la situazione clinica del malato. Un aiuto per affrontare nel miglior modo l’emergenza».
Questa consegna all’Ospedale Sacco dimostra la necessità che un’azienda come la Gilardoni Raggi X resti operativa anche in questo periodo di quasi generalizzata chiusura delle attività. Il presidente Gilardoni ci illustra in questo senso la situazione: «La produzione dell’area medicale della nostra azienda ha sempre funzionato ed i motivi sono ovvi. Abbiamo anche noi dovuto alleggerire parzialmente altri settori. Siamo dovuti ricorrere alla cassa integrazione per buona parte del personale esterno, in particolare i tecnici che giravano il mondo per montare i macchinari o per intervenire la dove c’era bisogno della nostra presenza».
«Una necessità - conclude - che non è nata dalla nostra volontà, ma che è divenuta obbligatoria a causa del blocco dei trasporti aerei. Non poter viaggiare ha interrotto quel rapporto continuo con gli altri paesi che per noi, in tempi normali, è un elemento fondamentale».
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