Tanti vigili commossi

per l’addio a Stefano

«Era un uomo di pace»

Il funerale dell’agente morto nel lago

«Era una persona di poche parole e grande correttezza

Ci mancherà: era capace, esperto, preciso e prudente»

È tornato a Maccio per l’ultimo saluto. Si sono celebrati oggi pomeriggio al santuario di Maccio i funerali di Stefano Casartelli, 49 anni, vice commissario della Polizia locale di Como, scomparso mercoledì durante un’immersione.

Sebbene Stefano non vivesse più in zona, visto che abitava a Mandello e aveva lavorato a Lecco e Oggiono prima di entrare in servizio a Como il 28 dicembre, il suo ricordo in paese è ben presente in tutti coloro che conoscono la sua famiglia. Il papà di Stefano, Graziano, per molti anni è stato medico condotto del paese. Stefano è stato tumulato nel cimitero di Maccio.

Grande appassionato di subacquea, ma anche uomo dedito allo studio e alla sua formazione, prudente e rigoroso nel lavoro, così come nel coltivare le sue passioni, riservato, corretto e molto preparato. Stefano Casartelli viene descritto così dai colleghi e dagli amici e ieri, al termine della funzione funebre, anche da monsignor Carlo Calori, cappellano del corpo di Polizia municipale di Como e parroco San Fedele che ha celebrato la Messa con il parroco di Maccio, don Gigi Zuffellato.

Un uomo cordiale e con la passione per il servizio alla città, questo è stato dimostrato anche dalla partecipazione commossa e composta di circa una cinquantina di colleghi tra ufficiali della Polizia locale e rappresentanti di associazioni del lecchese legate al mondo delle forze dell’ordine e dalla presenza delle autorità civili dei paesi in cui ha prestato servizio Casartelli: Oggiono, Annone Brianza, Ello, Lecco. In rappresentanza del Comune di Como, l’assessore Paolo Frisoni, ma anche l’assessore Lorenzo Spallino.

La sua scomparsa nel tragico incidente nelle acque della parte lecchese del lago, in zona Debbio, dove si era immerso con un amico finito il turno di lavoro mercoledì scorso, ha lasciato tutti increduli. I colleghi lo avevano conosciuto da poco, ma ai corsi, come ricordato ieri, ci si conosce un po’ tutti e ultimamente si erano trovati proprio a Mandello, dove Stefano è morto per la tragica immersione.

«Nessuno di noi vive per se stesso», così è stato letto in Chiesa nella Lettera di San Paolo ai Romani, «Stefano, uomo di poche parole, ma di profonda correttezza. Prudente, capace, esperto, meticoloso, puntuale e soprattutto uomo di pace» - così lo ha ricordato il parroco di Maccio, dove Stefano ha lasciato il suo ricordo come ha fatto nei paesi dove ha lavorato.

Il sostegno alla famiglia

Tra le preghiere don Gigi ha esortato i colleghi a stare vicini ad Aurelia, la figlia di 11 anni di Stefano. Ed è stata Aurelia, con accanto un gruppo di compagni di scuola, ad essere la prima ad accompagnare il suo papà nell’ultimo viaggio.

Commozione e voce rotta dall’emozione quando è stata letta la preghiera del vigile urbano. E infine le parole affettuose del collega Biagio: «Mentre voliamo ci accompagnano altre foglie, condividono il nostro percorso, chi per lungo tempo, chi per un attimo che può sfuggire o lasciare il segno per sempre».

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