Stop al lavarello perché “forestiero”
«Così distruggono la nostra cultura»

L’Autorità di bacino) contro il diktat del ministero della Transizione ecologica

«Stanno distruggendo la nostra cultura, il nostro turismo e il nostro lago. Il lavarello è uno dei simboli del nostro territorio: vogliono toglierlo dal lago perché alloctono e non sanno che è presente da parecchi centinaia d’anni, ed è ormai una specie autoctona».

Luigi Lusardi , presidente dell’Autorità di bacino è duro nei confronti del ministero della Transizione ecologica, che ha bloccato l’immissione di lavarelli nel Lario; anche in caso di deroga ministeriale, si potrà ripartire a metà del 2023, affidando così le prime immissioni alle campagne ittiogeniche 2024. Un duro colpo per tutta la filiera legata a questo pesce, autentico simbolo del Lario.

Nel mirino oltre ai lavarelli ci sono anche il coregone, il salmerino e la trota fario di ceppo atlantico: secondo il diktat del Ministero non devono più essere immessi nel Lario, in modo da favorire la loro graduale estinzione.

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