Sparatoria sulla superstrada 36, Michelangelo Barbara resta ricoverato in Rianimazione

Michelangelo Barbara, l’uomo ferito nel corso della sparatoria avvenuta, mercoledì mattina, lungo la Strada statale 36 a Bellano, rimane ricoverato nel reparto di Rianimazione dell’ospedale di Lecco.

I medici si sono riservati la prognosi, mentre il paziente continua a essere piantonato dagli agenti della Questura. Gli stessi dai quali Barbara ha tentato di fuggire, sfrecciando lungo la Superstrada a bordo di un furgoncino bianco, inseguito anche dai Carabinieri. E contro i quali ha esploso di versi colpi di arma da fuoco, prima di essere a sua volta colpito all’altezza dello svincolo di Bellano, sulla corsia sud.

Una volta che le sue condizioni lo permetteranno, l’uomo, nei confronti del quale saranno probabilmente formulate le accuse di tentato omicidio e resistenza a pubblico ufficiale, avrà molte cose da spiegare agli inquirenti.

Innanzitutto, dovrà chiarire se mercoledì mattina ha agito da solo o se abbia avuto un complice.

Considerata la dinamica dei fatti pare, appunto, strano che Barbara abbia potuto fare tutto da solo. A partire dal tentativo di rapina che avrebbe messo in atto ai danni dello sportello del Crèdit Agricole di Castione Andevenno: possibile che abbia tentato il colpo, che prevedeva l’ingresso nel centro commerciale “Le Torri” e poi nei locali della banca, senza affidarsi a un “palo”? Ossia, senza avere nessuno che potesse informalo dall’esterno dell’eventuale presenza di addetti alla sicurezza o di pattuglie presenti nelle vicinanze.

Ad alimentare il giallo del secondo uomo (o donna) contribuiscono anche altri dettagli, legati in particolari modo alla fuga lungo la Statale.

L’uomo avrebbe guidato a rotta di collo in direzione di Lecco, esplodendo, mentre si trovava alla guida, alcuni colpi di arma da fuoco contro i veicoli delle Forze dell’ordine che lo stavano inseguendo. Ma viene difficile credere che abbia potuto impugnare un’arma e puntarla, sporgendosi dal finestrino lato guidatore, verso le auto che si trovavano alle sue spalle, anche ammesso che l’abbia fatto utilizzando la mano sinistra. Impossibile, poi, che abbia sparato sfruttando il lunotto posteriore: va, infatti, ricordato che Barbara si è dato alla fuga utilizzando un furgone privo di finestrini posteriori. A destare sospetti è anche il rinvenimento, all’interno del furgone, di almeno due pistole. Ma di un eventuale complice non c’è traccia.

Al momento, quindi, pare assodato che l’uomo, armato di pistola e con il volto coperto, attorno alle 10 di mercoledì, abbia tentato la rapina in banca. Il colpo è fallito, poiché l’impiegato non ha potuto aprire la cassa, e Barbara si è allontanato indisturbato dal centro commerciale.

Pochi minuti più tardi, mentre transitava sul viadotto del Tartano, è stato intercettato dalle Forze dell’ordine, che hanno riconosciuto la targa del veicolo, come quella appartenente a un mezzo rubato. E, per questo motivo, si sono messi sulle sue tracce. Vistosi inseguito, il malvivente si è dato alla fuga.

Il resto è storia: l’inseguimento, con contestuale sparatoria, si è concluso all’altezza dello svincolo di Bellano, della Ss36, dove Michelangelo Barbara è stato raggiunto da due colpi di pistola, uno alla gamba e uno al torace. Soccorso, in codice rosso, dal personale del 118, è stato trasferito al Manzoni, dove si trova tuttora

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