Senza vaccinazioni,
bimbo di Cernusco a casa dall’asilo
Al momento è l’unico caso nel Meratese, i genitori convocati dalla preside hanno confermato la scelta
Controvoglia la scuola ha dovuto escludere il piccolo dalla frequenza anche se ormai era iscritto all’ultima classe
E’ al momento l’unico caso noto del meratese: un bimbo dell’asilo di Cernusco è stato escluso dalla frequenza per la mancanza delle vaccinazioni. Manca da scuola da poco meno di una decina di giorni e per il momento non è ancora tornato in classe e non si sa se lo farà.
Una coppia di Brivio
I genitori, una coppia residente a Brivio, erano stati convocati dalla responsabile didattica dell’asilo infantile Giancarla Ancarani già nei giorni successivi all’inizio delle lezioni, nella seconda settimana di settembre. Non avevano presentato le certificazioni di avvenuta vaccinazione, come prevede il recente decreto governativo voluto dal ministro della salute Beatrice Lorenzin, che tanti problemi ha causato a famiglie e scuole che dall’oggi al domani si sono trovati obbligati a correre ai ripari. Le code al distretto sanitario di Cernusco, nonostante l’apertura di un giorno in più alla settimana, il venerdì mattina in aggiunta al giovedì mattina, ne sono la testimonianza evidente. Non solo disagi per le famiglie ma anche difficoltà organizzative per le ex Asl, ora Ats, che hanno dovuto fronteggiare afflussi fuori norma di genitori e persone obbligati a presentare le carte per far ammettere i figli a scuola.
Nel caso del bimbo di Cernusco però la situazione è diversa. Dall’inizio delle lezioni, l’11 settembre, la scuola ha atteso cinque giorni prima di convocare la famiglia, proprio in considerazione delle difficoltà nel reperimento dei certificati vaccinali. La direzione e i genitori si sono incontrati il 16 settembre, proprio per esaminare la situazione e trovare una soluzione, mancavano i certificati e la legge prevede che il bambino che non sia vaccinato sia escluso dalla frequenza alle scuole materne. I genitori, riferisce la scuola, hanno detto di non aver vaccinato il piccolo per scelta consapevole, di non volerlo fare su spinta di un obbligo di legge. Molto controvoglia la scuola ha dovuto escludere il piccolo dalla frequenza, anche se era ormai due anni che andava alla struttura di via Monza e qui aveva tanti piccoli compagni di giochi e di lezioni
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