Rsa, conciliazione in Prefettura: sospeso lo stato di agitazione

Mandello I motivi del contendere? 250 euro in più all’anno da riconoscere ai dipendenti e 15 minuti giornalieri per i tempi di “vestizione”, che si chiede siano considerati tempo-lavoro

Aperto il tavolo di trattativa per i lavoratori della Rsa di Mandello del Lario. Il prossimo 4 ottobre, in Prefettura, le parti si potranno sedere al tavolo con più speranze che dubbi. Il che è sicuramente un ottimo risultato.

Il motivo del contendere alla ultracentenaria casa di riposo, retta da una fondazione Onlus presieduta dal parroco don Giuliano Zanotta, sono i 250 euro di welfare da riconoscere in più all’anno, una tantum, ai lavoratori. E, soprattutto, i quindici minuti giornalieri in più da considerare in base ai tempi di “vestizione”.

Il 4 ottobre si dovrà decidere se saranno monetizzati o riconosciuti come tempo di lavoro, come prevede il contratto Uneba, dei lavoratori delle case di riposo.

«Clima costruttivo»

L’incontro di ieri, richiesto dalle associazioni Sindacali Fp Cgil, Cisl Fp Mbl, Uil Fpl del Lario, successivamente all’attivazione della procedura di raffreddamento e conciliazione prevista dalla legge (la 146 del 1990), è stato costruttivo e produttivo.

«Preso atto – ha scritto la Prefettura in una nota al termine del tavolo presieduto dal capo di gabinetto Paola Cavalcanti - del sussistere di un clima costruttivo fra le parti, lo stato di agitazione è stato sospeso in vista del Tavolo di trattativa, che si insedierà a decorrere dal prossimo 4 ottobre. Per questi motivi la procedura di raffreddamento e conciliazione ha avuto esito positivo».

I sindacati

Anche i sindacati confermano il clima costruttivo instaurato in Prefettura. Anche se Mirco Scaccabarozzi, segretario generale della Cisl Monza Brianza-Lecco ribadisce: «La mediazione è un passo sì importante e ciò va riconosciuto. Ma decisivo sarà il tavolo della trattativa al quale si dovrà tradurre in fatti la disponibilità dell’azienda, nel rispetto del dettato contrattuale. Il delicato ruolo degli operatori deve avere un adeguato riconoscimento. È finito il tempo degli eroi della cronaca. In campo ci sono lavoratrici e lavoratori con i loro diritti, a fronte dei doveri che rispettano con la massima efficienza».

Italo Bonacina della Uil Fpl del Lario ha precisato poi che è solo la prima tappa di un percorso da chiudere il 4 ottobre visto che ieri la procedura è stata affrontata dal vicepresidente della Rsa Giorgio Colombo.

«Di comune accordo – spiega Bonacina - è stato deciso di sospendere lo stato di agitazione in attesa che il 4 ottobre si possa trovare un accordo su quella parte di contratto che già nel febbraio 2022 era stato sancito, ma non ancora applicato. Il vicepresidente ha ammesso che intende dare seguito e accogliere le nostre richieste, il che è un buon segnale per noi».

Anche Teresa Elmo della Cgil ribadisce: «Lo stato di agitazione è solo sospeso, non revocato. Ma passi avanti ne sono stati fatti, visto che la direzione della Rsa ha ammesso di voler ottemperare ai tempi di vestizione. Il 4 ottobre si andrà alla trattativa decisiva».

Non resta che attendere.

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