Querelle sull’area ex campeggio
Il privato chiede che si abbatta tutto
Mandello Presa di posizione dopo il parere del Demanio, da radere al suolo una costruzione di 300 metri quadrati: «L’Amministrazione provinciale proceda senza indugi»
Uno scontro senza fine, quello legato alla rigenerazione dell’area dell’ex campeggio di via Lungolario, ma è fondamentale tenere distinti i due piani ovvero la questione con un privato, che ha presentato un esposto in Procura, e quella politica nell’ormai eterno scontro tra la minoranza “Casa Comune per Mandello democratica” e il sindaco Riccardo Fasoli.
Due situazioni che comunque si incrociano tra di loro.
Interferenza
L’avvocato Umberto Grella, che rappresenta il privato la cui proprietà confina con l’ex campeggio, chiede che l’area venga ripristinata come in origine, prima dei lavori.
Una vicenda intricatissima, in cui sono entrate in gioco anche l’Autorità di bacino e il Demanio, con quest’ultimo, autorità suprema in tema di progetti che, come in questo caso, invaderebbero, per tanti o pochi centimetri che siano, aree demaniali - appunto - o che prevedano la realizzazione di manufatti aggettanti nel lago, quale la previsione di un pontile.
«Va preliminarmente osservato che la questione legata all’invasione o meno del sedime demaniale lacuale da parte di “Borgo Lariano srl” con alcuni corpi di fabbrica ed opere che ha indotto ad avviare un procedimento di verifica dei confini demaniali lacuali è rilevante, ma secondaria rispetto a quanto prevede la legge in tema di competenza autorizzativa paesistica che spetta all’Amministrazione provinciale per le opere che interferiscono con il demanio lacuale del lago», spiega Grella.
«Abbiamo chiesto all’Amministrazione provinciale di emanare senza ulteriori indugi l’ordinanza di ripristino dello stato dei luoghi e all’Agenzia del Demanio di siglare l’ordinanza di polizia demaniale per ordinare a “Borgo Lariano srl” la demolizione di tutti i manufatti di cui è stata accertata l’esecuzione su suolo demaniale nella relazione dell’Autorità di bacino, mai autorizzati dall’Agenzia del Demanio stessa», rimarca Grella.
Ad oggi su uno dei due lotti «è stato demolito il vetusto fabbricato e sono state realizzate le fondazioni ed i box interrati, mentre sull’altro lotto si sono costruiti a lago ben due piani per un totale di 300 metri quadrati di costruzione», si legge nell’esposto.
La pratica edilizia del 2016
Quanto alla questione del limite catastale, a detta del sindaco Fasoli il confine sarebbe quello di una pratica edilizia e paesistica del 2006 firmata dall’allora sindaco di “Casa Comune per Mandello democratica” Riccardo Mariani e dall’assessore dell’epoca Grazia Scurria, quel confine che l’azienda che si sta occupando della riqualificazione dell’area ha preso come riferimento.
Scurria però chiarisce: «La pratica era una Dia, quindi un’auto dichiarazione del progettista che riguardava la parte di proprietà a lato della via Lungolario verso lago, e non riguarda l’area demaniale».
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