Poste di Lierna, l’ex direttrice davanti al giudice
Udienza preliminare l’11 novembre dopo la richiesta di rinvio a giudizio del pubblico ministero. Contestata l’aggravante della cosiddetta “minorata difesa” per aver truffato clienti anziani e dunque indifesi
Truffa, con l’aggravante della continuazione, dell’entità della somma “distratta” e della cosiddetta “minorata difesa”, e falsità in scrittura privata. Sono queste le ipotesi di reato contestate dal sostituto procuratore della Repubblica di Lecco Nicola Preteroti all’ex direttrice dell’ufficio postale di Lierna Patrizia Greco, per la quale il pm ha chiesto il rinvio a giudizio. L’udienza preliminare è fissata per il prossimo 11 novembre davanti al giudice Paolo Salvatore.
Contestazioni più pesanti di quanto si sarebbe potuto inizialmente prevedere: per la truffa semplice, il codice penale prevede condanne dai sei mesi ai tre anni, ma con l’aggravante si arriva fino a cinque.
Le indagini della Procura di Lecco sono andate a ritroso nel tempo dall’estate dello scorso anno, quando vennero scoperti gli ammanchi, una cifra che supera i due milioni di euro (da qui l’aggravante dell’entità del danno), fino al 2009, evidenziando un quadro di sistematico “svuotamento” dei conti correnti o deposito di numerosi clienti. Non episodi sporadici o isolati, insomma, seppure tanti, ma quello che per l’accusa sarebbe stato un vero e proprio piano criminale per “gabbare” decine di clienti (38 quelli accertati, di cui il 70% rimborsati) soprattutto anziani di cui l’allora direttrice godeva dell’incondizionata fiducia.
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