Poliziotto morto, nessun colpevole
«Me lo hanno ammazzato ancora»
Colico, il dolore di Diana Pischedda
la madre dell’agente morto durante un inseguimento
«Me lo hanno ammazzato una seconda volta»: è stato questo il drammatico commento che la madre di Francesco Pischedda, l’agente della Polizia stradale di Bellano scomparso il 2 febbraio 2017 a seguito della caduta da un cavalcavia della Statale 36 a Colico mentre tentava di fermare un ladro, ha esternato alla decisione del giudice dell’udienza preliminare del Tribunale di Lecco, Salvatore Catalano di archiviare il fascicolo d’inchiesta contro ignoti per l’ipotesi di reato di omicidio colposo.
A riportare il commento della signora Diana è il legale dei genitori di Francesco Pischedda, l’avvocato Vittorio Delogu che così commenta la decisione del Gip di non procedere con ulteriori indagini: «La motivazione dell’archiviazione - spiega - sta nel fatto che le ferite riportate dal ragazzo sono state giudicate così gravi che in ogni caso sarebbe morto, a prescindere da chi possa aver determinato per colpa il ritardo dei soccorsi. Noi su questo punto non siamo mai stati d’accordo e non lo è nemmeno la letteratura scientifica per cui ci risulta incomprensibile capire il perché il Pm e poi il Gip abbiano inteso procedere in questo senso».
È proprio sulla gestione dei soccorsi che i genitori di Pischedda chiedono un supplemento di indagini, così da individuare l’operatore in servizio alla centrale operativa che si era occupato della gestione dei soccorsi.
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