Perledo, Tassa soggiorno, dopo l’appello
recuperati i primi 8mila euro
I toni forti del consigliere Gumina che parlava di evasione forte sono serviti,
i primi risultati «L’amministrazione ha dovuto evidenziare la situazione, se la si ignora si collude e favoreggia»
L’appello, dai toni anche un po’ forti, fatto ad inizio mese dal consigliere delegato al bilancio Mauro Gumina un primo effetto l’ha ottenuto: l’incasso dell’imposta di soggiorno è salito da 20 a 28mila euro anche se c’è ancora qualche ombra di dubbio su qualche attività che non si è comportata correttamente.
Proventi per il turismo
«I proventi – ha ricordato Gumina in consiglio comunale – vengono impegnati nel turismo e nella promozione del territorio e vanno quindi ad incentivare il volano turistico. Ad oggi, tramite il portale della società Proxima, ammontano a 28mila euro. Non abbiamo motivo di pensare che la stima dei 35mila euro che abbiamo fatto, e che tiene conto anche di chi non paga per esenzione, sia errata. Siamo fiduciosi che da oggi a fine anno si possa raggiungere. Abbiamo avuto la regolarizzazione dei mesi di maggio, giugno e luglio quindi il nostro appello ha dato i suoi frutti».
L’amministrazione perledese era stata chiara: o chi non era stato ligio al dovere si metteva in regola oppure non avrebbe potuto far finta di niente ed avrebbe dovuto rivolgersi a chi era preposto ai controlli contro l’abusivismo, quindi alla Questura ed al Comando provinciale della Guardia di finanza di Lecco.
«Le omesse dichiarazioni – ha aggiunto Gumina – sono dovute al rodaggio, essendo il primo periodo di applicazione della tassa. Però chi non lo era, si è regolarizzato. Ci sono sicuramente degli “evasori fisiologici” sui quali pertanto non si possono fare i controlli. Con gli strumenti di Proxima c’è stato il censimento non solo di chi ha presentato la Scia, la Segnalazione certificata di inizio attività, ma anche di chi fa le prenotazioni attraverso i vari siti. Alcune attività non risultano e qui è il grosso problema. L’amministrazione comunale ha dovuto evidenziare la situazione perché se si gira dall’altra parte collude e favoreggia anche sul pagamento delle imposte dirette. Sono illeciti che vanno anche nel penale. Quindi anche chi in buona fede non ha versato, è invitato a regolarizzarsi. Anche perché c’è una disparità di trattamento: chi non versa fa concorrenza sleale agli altri».
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