Perledo, i profughi raccolgono olive
nella piantagione del sindaco
Da oggi due richiedenti asilo impegnati gratuitamente nel campo
«Ho voluto dare un segnale alla cittadinanza, poi regalerò loro qualcosa»
Due richiedenti asilo che da metà giugno sono ospiti in un appartamento dell’Istituto “Sacra Famiglia” di Regoledo di Perledo saranno utilizzati per la raccolta delle olive.
È stato il sindaco Fernando De Giambattista, come privato cittadino, a chiedere di avere l’aiuto delle due persone che dalle 8 di oggi sabato saranno impegnati ad aiutarlo nell’uliveto di sua proprietà a stendere le reti e raccogliere le olive che verranno poi portate al frantoio di Biosio per la molitura.
Possibilità di integrazione
Il primo cittadino ha voluto dare un segnale al paese, un esempio: «È un primo passo per iniziare a dare una possibilità di integrazione a queste persone nella nostra comunità. - afferma - Sono ospiti alla “Sacra Famiglia” con il progetto Sprar. Uno dei due sa bene l’italiano, l’altro si arrangia abbastanza. Non si trova più nessuno che vuole fare questi lavori e noi diventiamo sempre più anziani quindi abbiamo bisogno di un aiuto. Fanno un lavoro a titolo volontario. Certamente poi gli darò qualcosa in cambio».
I due richiedenti asilo fanno parte del gruppo di sei che sono arrivati a Regoledo con il progetto Sprar, il Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati a cui il comune di Perledo ha aderito e permette un’accoglienza diffusa.
Scegliendo di aderire, è stata individuata la “Sacra Famiglia” per la gestione del gruppo che è stato selezionato tra la settantina circa di persone che erano ospiti nel Cas (Centro di accoglienza straordinaria) di Maggianico, a Lecco.
Si tratta di persone che hanno fatto un primo percorso di integrazione guidato appunto per aiutare, come vuole la filosofia del progetto, a raggiungere un’integrazione e poter essere un domani avviati ad un lavoro.
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