Perledo, in permesso con la 104
ma gestiva un bed & breakfast
Si assentava dal lavoro, alla Provincia di Monza, per il padre
E’ stata licenziata. L’avvocato: «Ricorreremo»
Licenziata dall’Amministrazione provinciale di Monza e Brianza, dove lavorava, perché avrebbe approfittato dei permessi di lavoro della legge 104/92, per assistere il padre con disabilità, per gestire un lussuoso residence di Perledo.
Lo stesso che, proprio ieri (per pura combinazione) è stato oggetto di un’ordinanza del Comune per abusi edilizi.
Destinataria del provvedimento di licenziamento è una brianzola di 59 anni, a chiusura dell’inchiesta della Procura di Monza che l’ha iscritta nel registro degli indagati per il reato di truffa aggravata commessa da un impiegato pubblico. Pedinamenti e accertamenti sui tabulati telefonici fatti lo scorso autunno hanno portato ad una segnalazione alla magistratura.
L’interessata demanda al suo legale ogni commento: «È questione di interpretazione della legge 104. La convivenza non deve per forza coincidere con la coabitazione - afferma l’avvocato Ivan Colciago del Foro di Milano –. A mio giudizio, il congedo non va inteso come esteso a tutte le ventiquattro ore, ma fino alle 17.30, termine dell’orario di lavoro della mia assistita.Che si recava a Perledo anche nell’interesse del padre, che lì ha un appartamento. Il licenziamento verrà impugnato da una collega esperta in materia».
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