
No al cambio di provincia: il comitato «Colico resta a Lecco» lancia la sua raccolta firme
Colico
Il comitato “Colico resta a Lecco”, costituito in opposizione alla proposta di passaggio del comune dalla provincia di Lecco a quella di Sondrio (sostenuta dal comitato “il Bitto sposerà l’Agone”), ha annunciato l’avvio della propria raccolta firme a sostegno della permanenza di Colico sotto l’ala di Villa Locatelli.
L’annuncio è stato fatto in apertura del Consiglio comunale, mercoledì sera, da Silvia Paroli, consigliere del gruppo di minoranza “Più Comunità” e componente del comitato, con il compagno di schieramento Enzo Venini e il collega consigliere di opposizione Raffaele Grega, del gruppo “Colico di Tutti”.
Presenti un centinaio di cittadini, in considerazione della discussione dell’interpellanza e della mozione aventi per oggetto proprio questioni legare alla proposta di cambio di provincia, la seduta consigliare è stata particolarmente accesa.
I consiglieri di entrambi gli schieramenti di minoranza hanno insistito sulla richiesta di indire un referendum affinché i colichesi si possano esprimere sulla proposta e sulla costituzione di un gruppo di lavoro comunale che commissioni studi su benefici e punti negativi del cambio di provincia, così come del mantenimento della situazione attuale. Più volte, le opposizioni hanno contestato le dichiarazioni del sindaco Monica Gilardi che, nelle scorse settimane, ha affermato di essere venuta a conoscenza della costituzione del comitato “pro Sondrio” solo nel momento in cui lo stesso si è presentato alla stampa. E hanno sollecitato il primo cittadino a prendere posizione sulla questione, passo che Gilardi non ha mai compiuto, spiegando, in varie occasioni nelle ultime settimane, che in questa fase della vicenda sono i colichesi a doversi esprimere
A tutte le questioni il primo cittadino ha replicato fermamente. “Confermo che della nascita del comitato (pro passaggio a Sondrio, ndr) non sapevo nulla e ne ho avuto notizia dalla stampa – ha ribadito - Il comitato ha poi organizzato un incontro con me e gli ex sindaci per presentare il percorso proposto. Sin da subito ho detto che era opportuno che fossero i colichesi a esprimersi e che non è compito dell’Amministrazione comunale dire quale sia la decisione migliore. La questione non è mai stata messa all’ordine del giorno di un Consiglio comunale prima fino a oggi, perché prima del 24 marzo non vi era nulla di protocollato in proposito, e in Consiglio si discute di atti formali, altrimenti restano chiacchiere da bar”.
A ciò ha aggiunto una puntualizzazione: “L’Amministrazione comunale non era a conoscenza dell’iniziativa e del comitato a favore del passaggio a Sondrio non fa parte nessun membro del Consiglio. Il comitato contrario al passaggio, invece, è stato costituito da tre dei consiglieri di minoranza (ne è escluso il consigliere Plazzotta, ndr), fatto questo che trovo inopportuno, nel rispetto di un comitato costituito da liberi cittadini”.
Respinta la mozione che richiedeva la costituzione di un gruppo di lavoro, con la spiegazione che non è compito dell’Amministrazione organizzare un gruppo che commissioni studi sulla questione. E la puntualizzazione che il comitato a favore del passaggio a Sondrio ha commissionato il proprio studio, così come potrà fare quello contrario alla proposta.
In merito all’indizione del referendum è stato spiegato che il Comune non ha possibilità di indire una consultazione su decisioni che non gli spettano: la variazione di circoscrizione provinciale, infatti, è di competenza della Regione e dello Stato.
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