Migranti, il prefetto striglia il sindaco
La replica: «Provocazione riuscita»
Perledo, due richiedenti asilo erano stati impiegati
per raccogliere le olive del primo cittadino
I due migranti usati dal sindaco per raccogliere le olive dalle sue piante? «Una provocazione riuscita», secondo il sindaco di Perledo.
Fernando De Giambattista è finito nell’occhio del ciclone, e persino la Prefettura si è mossa ieri dicendo di avere «immediatamente richiamato l’attenzione del gestore sulle norme che disciplinano il rapporto di lavoro dei richiedenti asilo – come messo per iscritto dal capo di Gabinetto Marcella Nicoletti – che deve essere correlato ad uno specifico progetto di pubblica utilità oppure deve svolgersi con adeguata retribuzione. L’attività pertanto è stata prontamente interrotta».
La notizia pubblicata giovedì e ripresa nei commenti ieri ha sollevato un polverone di opinioni. E il sindaco è finito “sotto processo”.
Ma lui canta vittoria. «La mia idea – spiega – era di far sì che qualcosa si muovesse attorno all’integrazione di questi ragazzi. Nessuno vuole capirlo. A Perledo ci sono due associazioni di olivicoltori a cui aderisco, la cooperativa e l’Oliper. Tutti hanno bisogno, ma nessuno cerca di far lavorare queste persone, per un fatto politico o per idee strane. La mia idea non aveva nulla a che fare con la politica né con la speculazione».
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