MANDELLO
Voci sempre più insistenti danno per certo il ritorno alle corse della Guzzi.
Nel 2017, Guzzi segnerà i 60 anni di assenza dalle piste mondiali: assieme a Gilera e Mondial la casa di Mandello decise di ritirarsi dalle competizioni. L’indiscrezione riferisce che la casa di via Parodi non guarda alla MotoGp, nella quale il gruppo Piaggio ha già l’Aprila, ma visti i trascorsi nelle gare di Endurance, la Moto Guzzi potrebbe essere orientata verso la categoria delle derivate di serie forse, meglio conosciuta come Superbike.
Questi accostamenti ci fanno fare un salto nel passato quando la Moto Guzzi si inventò la prima Superbike. Infatti in casa Guzzi diedero vita al Condor, al Gambalunga e all’Albatros, tre modelli con il logo dell’aquila di Mandello che erano destinati alle corse.
Ma queste sono solo parole dettate dall’euforia durante la tre giorni mandellese che ha richiamato circa 25 mila guzzisti? No, le parole sono fondate e state registrate al circuito di Misano Adriatico in occasione del motomondiale, quando il presidente della Federazione motocilcistica italiana Paolo Sesti ha consegnato una targa a Davide Zanolini direttore del marketing del gruppo Piaggio (di cui fa parte anche la Moto Guzzi) per i 95 anni di storia del marchio. In quell’occasione Zanolini trasportato dal momento propizio si è lasciato andare a delle dichiarazioni che hanno preso tutti in contropiede: «Nei prossimi cinque anni ci sarà un cambiamento per la Moto Guzzi cioè nel 2021 la casa di Mandello compirà 100 anni un secolo di vita. Quindi abbiamo ancora cinque anni per dimostrare il lavoro che stiamo facendo. L’arrivo dell’omologazione Euro 4 è stata la scusa per rinnovare e innovare, progettando e costruendo qualcosa di inedito, qualcosa con cui Moto Guzzi potrebbe tornare alle competizioni . Niente MotoGp - ha rassicurato Davide Zanolini- dove siamo già impegnati con Aprilia, però non dimentichiamoci che non c’è solo questo campionato».
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