Mandello, i funerali di Sergio Coghi a cinque anni dalla scomparsa

Sabato 12 ottobre alle 14.30 nella chiesa di San Lorenzo a Mandello ci sarà un ultimo saluto a Sergio Coghi, il pensionato, scomparso nel pomeriggio del 6 ottobre del 2019 all’età di 85 anni e ritrovato a marzo di quest’anno in una zona impervia di Mandello, tra Maggiana e Rongio lungo il sentiero Scambia valle.

A ritrovare i resti era stato un uomo che stava tagliando la legna in zona. A far ricondurre all’identità di Sergio Coghi erano stati i brandelli dei pantoloni di velluto verde che indossava al momento della scomparsa e i frammenti del portafogli che aveva in tasca con i documenti ormai consunti, e le chiavi di casa.

Il Magistrato aveva disposto degli accertamenti per verificare l’identità dell’uomo ritrovato, anche se subito era stato chiaro si trattasse di Coghi.

L’ufficialità è arrivata nelle scorse settimane dopo mesi d’attesa.

Sabato dopo cinque anni dalla scomparsa, e la data è quasi una coincidenza con quel 6 ottobre del 2019, si potranno finalmente celebrare le esequie e dargli una sepoltura accanto alla moglie deceduta da anni.

Una grande passione per la montagna, era stato impegnato tra le fila dei Cai Grigne di Mandello dal 1991, aveva ricevuto nel 2016 il riconoscimento riservato appunto ai soci con 25 anni di appartenenza al Club alpino. Era stato anche tra i fondatori del gruppo “Semprevivi” attivo all’interno del Cai dal 2005 e per qualche tempo era stato il responsabile di quella stessa realtà associativa. Inoltre aveva fatto parte del coro Gaudeamus.

Nel pomeriggio del 6 ottobre del 2019 era uscito dalla sua abitazione in via dei Partigiani per fare quattro passi come d’abitudine, ma non era più rientrato. A dare l’allarme erano stati i familiari preoccupati considerato che da qualche tempo soffriva di vuoti di memoria, e che doveva prendere delle medicine, ed essendo diabetico doveva fare l’insulina.

All’epoca le ricerche erano proseguite per parecchi giorni: c’era chi diceva di averlo visto salire verso i sentieri montani sopra il paese e chi invece dirigersi verso il lago in piazza San Lorenzo.

Ricerche allora portate avanti dalla delegazione lariana del Soccorso alpino, con l’elisoccorso uscito da Como, oltre ai vigili del fuoco che avevano perlustrato le spiagge e il lago, e l’unità cinofila dell’associazione nazionale carabinieri protezione civile di Giussano.

Il territorio era stato passato palmo a palmo senza però trovare nessuna traccia dell’anziano.

Con molta probabilità si era diretto verso Maggiana e aveva imboccato il sentiero per poi avventurarsi nei boschi, dove ha perso la vita a causa di un malore o di una caduta accidentale. Inoltre nella notte dopo la sua scomparsa c’erano state forti piogge che avevano reso ancora più complicate le ricerche.

Un’area impervia dove non passa molta gente, e considerato che pochi mesi dopo, a febbraio del 2020 era scattata l’emergenza sanitaria con il lockdown, da quelle parti non era andato più nessuno. La natura ha fatto poi il suo corso e la vegetazione ha nascosto le tracce e i resti dell’uomo

© RIPRODUZIONE RISERVATA