Mandello, esibizionista in spiaggia
Condannato a quattro mesi di carcere
I fatti risalgono al 2 e 3 agosto 2017: era stato accusato da alcuni bagnanti
L’immigrato, 37 anni, aveva provato a negare tutto parlando di un complotto contro di lui
Condannato a quattro mesi e venti giorni di reclusione (pena sospesa e non menzione) Lahoussain Balil, 37 anni, protagonista di atti di esibizionismo davanti a donne e anche bambini su una spiaggia mandellese nell’agosto 2017.
Due le giornate
Due le giornate al centro del processo conclusosi ieri con la pronuncia della sentenza da parte del giudice Martina Beggio: quelle del 2 e 3 agosto 2017, un fine settimana. Nel primo caso, una giovane milanese aveva raccontato che, mentre si stava bagnando con un’amica, l’uomo mostrò i genitali ammiccando anche con smorfie provocanti. Nel secondo, una giovane mamma milanese aveva invece ricordato di avere sorpreso l’uomo mentre si stava masturbando sfacciatamente davanti a un gruppo di bambini. Da parte dei carabinieri, nella precedente udienza del processo, era stato ricordato come già nei giorni precedenti fossero arrivate segnalazioni di un esibizionista sulla spiaggia: l’uomo era solito richiamare le donne, inviare bacetti, mostrare la lingua in maniera lasciva e appunto esibendo i genitali. La descrizione raccolta dai carabinieri – compresa la circostanza che l’uomo si muovesse in sella a una bicicletta – sembrava combaciare. Il processo ha comunque riguardato le sole giornate del 2 e 3 agosto e non episodi precedenti per i quali non è stata sporta regolare denuncia, ma risultano soltanto segnalazioni genetiche da parte dei bagnanti.
L’imputato aveva negato gli addebiti. Aveva parlato di un complotto contro di lui, ordito per non si sa quale motivo; aveva detto che un giorno i carabinieri gli dissero che non poteva presentarsi in spiaggia con quel tipo di slip, motivo per il quale il giorno dopo ne indossò un altro paio (rotto proprio sul davanti).
Il pubblico ministero Pietro Bassi, sottolineando come Balil abbia fatto quel che ha fatto in maniera cosciente e continuativa, aveva chiesto la condanna a un anno di reclusione.
La difesa
L’avvocato difensore aveva invece chiesto l’assoluzione, quanto meno con la formula dubitativa, rilevando come le testimonianze fossero state discordanti («Qualcuno ha calcato un po’ la mano») e come, per esempio, nessuno avesse all’epoca riferito ai carabinieri che l’uomo si fosse masturbato davanti ai bambini. In subordine, minimo della pena.
Ieri la sentenza di condanna a quattro mesi e venti giorni di reclusione.
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