Mandello, addio a Vittorino

Morto di Covid a 102 anni

Mandello piange Vittorino Corti che a fine febbraio avrebbe compiuto 103 anni. Lunedì il Covid se l’è portato via sottraendolo all’affetto dell’unica figlia Daniela, del genero e degli amatissimi nipoti e pro-nipoti; deteneva il primato di anzianità in paese dove era molto amato e conosciuto. È stato protagonista e interprete coraggioso dei maggiori avvenimenti del secolo scorso: giovanissimo vive la campagna d’Africa dove viene scelto per la sua abilità di guidatore di moto per portare dispacci attraverso le linee nemiche; incontra persino il generale Rommel che godeva la piena fiducia di Hitler e comandava l’AfriKakorps tedesco in Nordafrica. In un’altra circostanza, a Trento, si sgancia dalle truppe tedesche che facevano carneficina e, camminando a mezza costa di notte giunge sino a casa, a Mandello, scendendo dalla Grigna. Negli anni della nascita e del primo sviluppo della Guzzi viene selezionato ed assunto come uno degli autisti personali dei dirigenti della famosa industria motociclistica mandellese.

Raccontava di un appuntamento alla stazione Vittoria di Londra con partenza da Mandello e imbarco a Dunkerque, nel ‘46, con a disposizione come unico supporto una cartina dell’Europa.

Dopo il tracollo della Guzzi Vittorino diventa autista di camion e partecipa ai lavori di costruzione dell’autostrada Torino-Milano mentre sua moglie si dedica ad una panetteria a Milano assieme alla piccola Daniela; in seguito i coniugi scelgono di aprire una “lavasecco” nell’amata Mandello dove Vittorino vive serenamente fino al ricovero in ospedale avvenuto qualche giorno fa.

Era un grande amante della montagna, autonomo anche dopo la dipartita della moglie: all’età di 97 anni parte da solo in auto alla volta di Livigno per fare alcune spese avvisando i familiari solo a rientro avvenuto.

I funerali si terranno a Mandello, presso la chiesa di San Lorenzo, domani mattina alle ore 10.