Mandello, «Addio Morena,
hai voluto darci forza»
Straziante saluto con la chiesa gremita alla giovane mamma volontaria nel Gal
Le lacrime trattenute a stento e quelle parole che si spezzano a metà. Erano in tanti oggi pomeriggio nella chiesa del Sacro Cuore per l’ultimo saluto a Morena Zucchi, 41 anni fra poche settimane, scomparsa domenica. Nel 2015 la prima battaglia vinta contro quel male che non voleva lasciarla, poi negli ultimi tempi la ricaduta che l’ha strappata all’affetto di suoi due figli.
«Salutare qualcuno non è facile, affiorano i ricordi, i momenti trascorsi insieme. Un addio sofferto», ha ricordato don Andrea Mombelli, vicario della comunità pastorale di Mandello. Accanto al vicario, don Ambrogio Balatti, che conosceva bene Morena. «Le avevo portato la comunione, e mi disse che stava preparando i figli e i familiari a questo momento».
Tanti i ricordi degli amici, dei coscritti del 1978 con cui aveva festeggiato recentemente.
«Tu c’eri e hai voluto stupirci con la tua grinta, nonostante fosse evidente che il tuo corpo ti stava abbandonando ma non il tuo spirito, non la tua immensa forza. Hai voluto salutarci. Ti ricorderemo in ogni occasione». Era stata lei a spingere gli amici ad organizzare al più presto la festa, quasi sentisse fosse l’ultima occasione insieme.
Poi il ricordo dei suoi due bambini, Cristiano e Giulia, accanto al loro papà, che hanno scritto una lettera alla loro mamma, definendola «una leonessa e hai lottato in modo sovrumano.
Sappiamo che l’hai fatto perché amavi la vita ma soprattutto per noi. E allora continua a parlarci e, quando ce n’è bisogno, a rimproverarci».
Quei due bambini, ormai ragazzini che erano la sua luce, e che le hanno dato la forza di lottare, di andare avanti, di non arrendersi neppure nei momenti più difficili quando stava molto male e faceva finta di nulla.
Casa a Luzzeno, era stata volontaria nel Gal, il gruppo degli Amici di Luzzeno, e fino a qualche mese fa aveva lavorato in un studio commercialista.
Come suo desiderio sul sagrato della chiesa, al termine della celebrazione, le note di “Il cielo” di Renato Zero, e poi tanti palloncini colorati. n
P. San.
© RIPRODUZIONE RISERVATA