Malato di Parkinson e disoccupato
Il riscatto passa dalle notti di pesca
MandelloLa storia di Max Manara: affetto dalla malattia dall’età di 17 anni, oggi ne ha 45
Una vicenda raccontata dalla trasmissione “Le Iene”. «Nonostante tutto la vita è bella»
Nonostante tutto la vita è bella. Matteo Viviani, volto noto della trasmissione televisiva “Le Iene”, ha deciso di titolare così il servizio girato nelle scorse settimane a Mandello e dedicato alla storia di Massimo “Max” Manara, 45 anni, pescatore di professione, che dall’età di 17 anni deve fare i conti con una forma di Parkinson giovanile, malattia neurodegenerativa, a evoluzione lenta ma progressiva, di cui sono colpiti attorno ai 50mila giovani in Italia, e che tocca alcune funzioni quali il controllo dei movimenti e dell’equilibrio.
Una malattia ai più sconosciuta in quanto si è soliti pensare che il Parkinson colpisca solo gli anziani, e invece non è così.
Nonostante tutto, ogni giorno Max Manara affronta la vita con il sorriso e con tanta voglia di andare avanti.
Momenti intensi
«Se dovessero propormi un posto in banca non lo accetterei», ha assicurato il mandellese domenica sera nel servizio proposto dalle Iene su “Italia uno”.
Diciassette minuti di filmato, uno più intenso dell’altro, per raccontare una storia che fa riflettere e che dovrebbe essere d’esempio per tanti.
Max Manara oltre alla malattia ha dovuto fare i conti con la crisi del lavoro, ma anche qui non si è arreso e ha deciso di fare il pescatore.
Un lavoro pesante, con nottate al freddo e all’umidità in mezzo al lago.
«Qualche volta mentre sono a pesca perdo l’equilibrio, ma torno a riva e vado avanti», ha raccontato il mandellese davanti alle telecamere delle Iene.
Ha comprato una barca di seconda mano, si è rimboccato le maniche e grazie all’insegnamento di qualche pescatore meno giovane, è riuscito a crearsi una sua attività. E ha pure aperto un negozietto sotto casa, nella zona dei Mulini, a dimostrazione di come la forza di volontà sia il motore per andare avanti, anche quando tutto sembra troppo dificile.
«Uno dei primi casi»
«Mi sono accorto della malattia perché perdevo l’equilibro e cadevo, è iniziato il tremore a una mano. Già, sono stato forse uno dei primi casi, in Italia, con il Parkinson giovanile e quando mi è stato diagnosticato è stato un colpo, lo ammetto, perché pensi che certe cose possano succedere soltanto agli altri».
Le cure sembrano avere effetto. Max Manara spera, ma purtroppo «la medicina che prendevo era stata sospesa, che non la producevano più. Così la malattia è andata avanti», ha spiegato.
Nelle scorse settimane la presenza delle Iene in paese aveva destato parecchia curiosità.
Matteo Viviani e Riccardo Spagnoli sono stati per un paio di giorni a Mandello, e nel video, realizzato con Sabrina Angiolini, trasmesso domenica sera, e che ieri ha fatto il giro dei social, si riconoscono la zona dei Mulini e il lungolago.
E proprio sui social la storia di Max Manara ha destato parecchio interesse raccogliendo tanti commenti positivi.
Ora potrebbe esserci una nuova speranza: un intervento chirurgico. A parlarne sono stati, nel servizio Angelo Franzini e Francesco Dimeco, primario e direttore del dipartimento di Neurochirurgia dell’istituto Besta di Milano.
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