Lecco. Così la Guzzi in Fase 2
Guanti, mascherine e distanze
In fabbrica, in ogni reparto l’organizzazione è cambiata, primo concetto: il distanziamento tra i lavoratori - A tutti gli addetti viene fornito un kit di dispositivi
Cambia il lavoro e cambia l’organizzazione delle fabbriche. In questi giorni in cui le aziende hanno ripreso il lavoro c’è una parola che si ripete: sicurezza, che per essere garantita ha bisogno del distanziamento tra le persone, almeno un metro che, in alcune situazione, diventano due.
È il distanziamento che, una volta messo a punto dalle aziende, anche con modifiche all’organizzazione del lavoro, ha permesso di poter ricominciare a produrre rispettando delle nozioni importanti. La “fase 2” alla Guzzi ha portato qualche modifica organizzativa. Nella fabbrica di via Parodi a Mandello lavorano 151 dipendenti su tre linee montaggio. Abbiamo fatto una sorta di giro tra i reparti per capire come si lavora in una fabbrica al tempo del coronavirus.
Al reparto motori ogni singolo operatore rispetta le distanze e come tutti ha in dotazione guanti e mascherine. La stessa cosa avviene dove le moto vengono assemblate sulle linee, qui i tecnici hanno avuto l’obbligo di mantenere una distanza ancora più ampia rispetto a quella precedente la chiusura per il covid-19. Il ritmo di lavoro non cambia ma i carrelli tra una stazione e l’altra ha più spazio prima di arrivare all’operatore successivo. Anche durante la fase di collaudo di ogni moto che viene scaricata dalla linea e che deve subire un check-up, nell’apposita cabina entra un solo operatore che fa le varie operazioni di controllo, mentre all’esterno un altro tecnico controlla su uno schermo che il veicolo rispetta i parametri di norma.
Su un campione tra le moto scese dalla linea e dal primo check up, ne vengono selezionate alcune e portate su un banco prova per un ulteriore controllo minuzioso che verifica che ogni passaggio sia stato certificato, del resto ancora oggi in Moto Guzzi dai motori ai veicoli vengono montati interamente a mano.
E così siamo arrivati all’imballo qui la vicinanza tra un operaio e l’altro è ampia, non ci sono contatti tra gli addetti pur essendo essenziale il lavoro di squadra. A tutti i dipendenti che lavorano sulle linee di montaggio viene fornito un kit monouso, con l’obbligo ogni volta che per vari motivi si debbano togliere i guanti di effettuare una disinfezione con prodotti a base di alcool. Non va dimenticato che sia all’uscita della fabbrica che al rientro tra i vari dipendenti non c’è alcun contatto e ad ogni ingresso a tutti impiegati compresi viene rilevata la temperatura con il termo scanner.
La pausa pranzo per i lavoratori ha subito profonde modifiche infatti i dipendenti vengono scaglionati a orari differenziati così da avere un lavoratore solo a pranzare sul proprio tavolo distante dagli altri. Questo ovviamente costringe l’azienda a modificare la chiamata per andare in mensa che ha orari elastici. Nel pomeriggio tra le linee di montaggio c’è un carrellino con bevande calde offerte dall’azienda per il break-coffe.
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