Lecco. Coop “La Popolare”
Il fatturato resta stabile
Nonostante le difficoltà della grande distribuzione tengono le vendite della realtà lecchese
Nonostante le difficoltà del settore della grande distribuzione, la Cooperativa La Popolare di Lecco ha chiuso il bilancio 2019 in sostanziale parità, con un fatturato di circa 22milioni di euro.
Realtà di ispirazione cattolica che gestisce otto supermercati a marchio Conad a Lecco (Viale Turati e San Giovanni), Colico, Mandello, Inveruno, Vanzago, Turbigo e Figino Serenza, con un centinaio di dipendenti e 2000 soci, dopo l’emergenza Covid per approvare il consuntivo dello scorso anno. A illustrare i dati di bilancio il presidente Pierangelo Colombo, che ha così inquadrato il momento che sta vivendo il settore: «L’esercizio 2019 – ha spiegato - ha purtroppo confermato quelle avvisaglie di contrazione del ciclo economico che erano apparse evidenti negli ultimi mesi del 2018. Il settore della distribuzione commerciale organizzata ha proseguito il trend di decrescita collegato ad una generale contrazione dei consumi, anche alimentari. A differenza di precedenti esercizi dove era proseguito il fenomeno della redistribuzione di quote di mercato tra il commercio tradizionale, la piccola e media distribuzione rispetto alla grande distribuzione, il 2019 ha visto la manifestazione di una pressoché generalizzata contrazione dei volumi di ricavi».
Le realtà cooperative devono fare i conti con le trasformazioni del settore e si devono dunque organizzare per affrontare uno scenario in rapida evoluzione: «Pesanti – ha continuato il presidente Colombo nella sua relazione - sono emerse le conseguenze dell’accentuarsi della debolezza congiunturale nel segmento dei centri commerciali. Catene di rilevanza nazionale ed internazionale nel corso dell’anno hanno ridotto le superfici ed in alcuni casi chiuso esercizi che fino a poco tempo prima erano di grande richiamo».
A contribuire a questo quadro anche la crescita dell’e-commerce, oramai una realtà concorrente per i supermercati: «È continuata, di contro l’espansione del commercio elettronico che rappresenta ormai il primo canale di vendita nel settore dell’elettronica, sta crescendo esponenzialmente nel campo del tessile e dell’abbigliamento e sta iniziando ad occupare anche quote non trascurabili del settore alimentare».
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