L’avviso sugli immigrati
No dell’opposizione
Il gruppo di minoranza invita a convocare al più presto un’assemblea pubblica
Non c’è stata condivisione da parte del gruppo di minoranza sull’avviso alla popolazione in cui il sindaco Pietro Pensa comunica che il Comune dovrà rilasciare le carte di identità a chi tra i migranti è munito di regolare permesso di soggiorno perché «lo prescrive la legge ed è un atto dovuto». Consapevole che «ciò non sarà gradito a tutti i cittadini» il sindaco ha però invitato «a considerare i possibili eventuali aspetti positivi che potrebbero derivare, come ad esempio – ha scritto nell’avviso - far nascere negli ospiti la consapevolezza di maggiore appartenenza al territorio e dimostrarsi magari riconoscenti con iniziative di pubblica utilità sociale».
Durante il consiglio comunale, Pensa aveva invitato la minoranza a condividere questo testo ed il gruppo “Tutto per Esino” aveva chiesto tempo per rifletterci su.
«Non riteniamo sia opportuno – è la risposta giunta da Valentina Carioti, Emiliano Invernizzi e Felice Forni – coinvolgere il consiglio su un adempimento di mera natura amministrativa e non politica. Inoltre, non riteniamo sia l’avviso il modo più adeguato di informare la popolazione ancora sconcertata, offesa e preoccupata dai fatti accaduti il 12 gennaio. Siamo certi invece che gli esinesi avrebbero piacere di sentire le spiegazioni dal sindaco per potergli porre gli interrogativi che si stanno moltiplicando».
Da qui la richiesta di indire un’assemblea pubblica.
Così come la marcia dei migranti del 12 gennaio ha travalicato i confini, trovando una grossa eco politica, succede lo stesso anche ora.
I segretari regionale e provinciale della Lega, Paolo Grimoldi e Flavio Nogara, insorgono: «I richiedenti asilo che si sono ribellati scendendo in piazza e spaventando la gente, ora vengono premiati con la residenza? - si chiedono - È un precedente gravissimo in cui si premia chi si ribella, causato da una Prefettura incapace di gestire la sicurezza che ha ordinato al sindaco di accogliere le richieste e concedere la carta d’identità. Così i problemi restano a carico degli amministratori locali e dei cittadini».
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