La guerra sul forno crematorio
Ora il Comune mette la retromarcia
Dervio Dopo la petizione - inascoltata - dei cittadini contro il progetto dell’amministrazione - Previsione stralciata dal Piano cimiteriale - «Argomento scomodo in campagna elettorale»
Con l’incarico all’architetto Gianmario Panzeri di Galbiate, per un importo di 3.172 euro, la giunta derviese ha affidato a un professionista l’aggiornamento degli elaborati tecnici e del dimensionamento del Piano cimiteriale, con lo stralcio della previsione della costruzione del tempio crematorio.
“Manna” per la minoranza, che attacca: «Significa che il sindaco ha ufficialmente iniziato la sua campagna elettorale - tuona Davide Vassena -. Dopo aver detto per tre anni esatti che i forni crematori in centro a Dervio ci sarebbero stati proprio bene, a pochi mesi dalle elezioni intenderebbe toglierli dalle previsioni urbanistiche, senza spiegare il perché. Ma il motivo è chiarissimo: eliminare un argomento scomodo dalla campagna elettorale».
«Prese in giro»
Per “Insieme per Dervio” , i 1.167 cittadini che avevano firmato contro i forni si sentiranno presi in giro due volte.
La «prima presa in giro» sarebbe stata reiterata in questi tre anni nelle varie fasi che hanno contraddistinto la vicenda «in cui la popolazione non è stata ascoltata da chi amministra – ricorda Vassena - che ha invece tirato dritto approvando un progetto dettagliato per costruire i forni al cimitero, in centro al paese, candidandosi in Regione alla realizzazione al servizio di mezza Lombardia».
C’è stato addirittura il ricorso al Tar, dopo la bocciatura della candidatura, confermata anche nel ricorso, inserendo comunque la realizzazione dei forni nelle previsioni urbanistiche comunali.
«Rinfrescare l’immagine»
«La seconda presa in giro è ora. Per cercare di dare una rinfrescata alla propria immagine in vista delle imminenti elezioni, si avvia una clamorosa marcia indietro, giocando ancora una volta con le istituzioni, con i soldi dei cittadini e con le loro legittime preoccupazioni, a cui solo il gruppo di minoranza e pochi cittadini illuminati avevano dato voce contro questo nefasto progetto, accusa Vassena».
«Il silenzio che aveva accompagnato le fasi di questa vicenda che, giova ricordarlo, era diventata di dominio pubblico solo grazie alle informazioni rivelate dalla minoranza, stride non poco con la dovizia di particolari che la propaganda comunale ci elargisce a piene mani in queste settimane su altre iniziative certamente meno negative per l’immagine di chi amministra, che verranno condite magari anche da belle cerimonie di inaugurazione, il tutto ovviamente fatto sempre con i soldi dei cittadini», prosegue l’ex sindaco di Dervio.
«A Dervio è diventato tutto così - per la minoranza -. Le attività del Comune vengono pubblicizzate o meno a seconda del presunto riscontro sull’immagine degli amministratori, e senza contraddittorio, poiché tutti i mezzi di informazione comunali sono in mano a una persona sola ed alla minoranza è stata tolta la possibilità di intervenire. Sarà sempre peggio d’ora in avanti, dato che con quest’ultima mossa è ufficialmente iniziata anche la campagna elettorale».
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