«La grande Lecco?
Centomila abitanti»
Presentato lo studio di Paolo Valsecchi: «Siamo formati da un’unica realtà urbanistica, eppure come amministrazioni siamo frammentati»
La “Grande Lecco” torna in primo piano grazie ad Appello per Lecco, che da sempre considera questo tema come prioritario.
Ieri, infatti, è stato presentato il volume “Grande Lecco”, una ricerca di Paolo Valsecchi, che analizza nel dettaglio il progetto di creazione di un’unica grande città attraverso l’aggregazione dei comuni del circondario lecchese. La presentazione è avvenuta sul taxi boat che ha condotto i partecipanti in un giro sulle acque di quel nostro lago che è la costante geografica che unisce tanti dei comuni che potrebbero entrare a far parte della nuova realtà amministrativa. Il senso di questa pubblicazione è tutto nel sottotitolo: “Un confronto necessario”.
L’intento di Appello per Lecco non è quello di imporre ricette preconfezionate, quanto piuttosto di sollecitare un confronto sereno su un tema che presto sarà comunque necessario affrontare. : «Il nostro territorio – ha ricordato Rinaldo Zanini, presidente di Appello per Lecco - è formato sostanzialmente da un’unica realtà urbanistica, nella quale non si riconoscono nemmeno i confini tra i comuni. Eppure dobbiamo fare i conti con una notevole frammentazione amministrativa, in un sistema economico e sociale che invece ci chiede una visione unitaria per affrontare le sfide del presente e quelle del futuro. Siamo convinti che sia arrivato il momento per la nostra Comunità di affrontare il cambiamento in prima persona ed in modo condiviso». Ma come affronta la tematica il libro scritto da Paolo Valsecchi, a cui ha collaborato Massimo Simonetta di AnciLab? «Ho cercato di dare risposta ad alcune domande che solitamente molti si pongono quando si parla di aggregazione di comuni – ha detto l’autore – come per esempio: a cosa ci riferiamo quando parliamo di Grande Lecco? Come “nasce” una fusione tra i comuni? Come si può evolvere la macchina amministrativa? Mi auguro che questo lavoro possa essere un punto di partenza, oltre che uno spunto di riflessione, per aprire un ampio dibattito pubblico che possa coinvolgere le forze politiche, i portatori di interessi e i cittadini di tutte le comunità interessate. Saranno loro ad avere il compito di decidere, attraverso un eventuale referendum, se intraprendere la costruzione della “Grande Lecco”».
I comuni considerati nel libro sono: Abbadia Lariana, Ballabio, Givate, Galbiate, Garlate, Lecco, Malgrate, Mandello del Lario, Morterone, Olginate, Pescate, Valmadrera e Vercurago. Vengono, poi, analizzati i bilanci dei comuni, si sfatano alcuni falsi miti sulle fusioni, si indicano le tappe del procedimento di aggregazione. Grande attenzione è stata dedicata all’analisi delle spese sostenute dalle varie amministrazioni.
Inoltre si ricorda, come previsto dalla Legge di Bilancio, che per incentivare i procedimenti di fusione lo Stato concede un contributo economico decennale che per la “Grande Lecco” ammonterà a ben 20 milioni di euro, fondi che il nuovo Comune potrà spendere per investimenti e opere pubbliche, per realizzare le infrastrutture che il territorio invoca da tempo. «II territorio lecchese è suddiviso in tanti piccoli comuni, in gran parte con una popolazione ben al di sotto della media italiana che è di circa 7.500 abitanti. Vogliamo costruire una città di 100mila abitanti, capace di offrire a tutti i suoi cittadini i servizi di una metropoli lombarda. È una progettazione che non va lasciata in mano né a Roma né alla Regione siamo noi a dover decidere e lo dobbiamo fare prima che siano altri a decidere per noi».
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