Il nuovo presidente toglie ogni dubbio
«Redaelli non rientrerà alla Gilardoni»
Marco Taccani Gilardoni in merito al ricorso dell’ex direttore del personale è chiaro «Licenziato perchè ha adottato atteggiamenti lesivi, non posso che confermare la decisione»
«Faremo tutte le azioni necessarie perché l’ex direttore del personale Roberto Redaelli non rientri alla Gilardoni».
Per giusta causa
Parole chiare, quelle del nuovo presidente del consiglio di amministrazione Marco Taccani Gilardoni, in merito al ricorso di Roberto Redaelli contro il licenziamento per giusta causa. Il ricorso, arrivato lunedì 12 giugno in azienda, lo stesso giorno in cui “nasceva” il nuovo consiglio di amministrazione, ha creato non poche perplessità, viste anche le gravissime accuse che riguardano il Redaelli in sede di processo penale.
«Come amministratore giudiziario – continua Marco Taccani Gilardoni – ho deciso il licenziamento in seguito al comportamento tenuto dal Redaelli, un atteggiamento che aveva creato turbative dal punto di vista umano e nuociuto non poco all’organizzazione dell’azienda. Del resto, il Tribunale delle Imprese di Milano mi aveva nominato amministratore giudiziario proprio per sanare l’organizzazione dell’azienda e normalizzare i rapporti con i lavoratori. In qualità di presidente non posso che confermare la linea intrapresa nei confronti del Redaelli».
In effetti, il Tribunale delle Imprese di Milano, in data 11 ottobre 2016, aveva deposto il vecchio consiglio valutando “complessivamente irragionevole” il comportamento dei dirigenti, tra cui eccelleva in negativo l’operato di Roberto Redaelli.
Quest’ultimo poi, in seguito alle denunce di numerosi dipendenti ed ex dipendenti, è accusato in sede penale, per minacce, maltrattamenti e lesioni e per avere posto in essere, sotto varie forme, comportamenti discriminatori e lesivi. Sarebbe, dunque, incredibile se l’ex direttore del personale fosse riammesso in azienda. Sarebbe un ritorno che metterebbe a dura prova la ritrovata serenità dei dipendenti Gilardoni. A pensarlo sono anche i sindacati.
«Dal punto di vista giuridico il ricorso di Roberto Redaelli è legittimo – dicono Emilio Castelli della Fim Cisl e Fabio Aldeghi della Fiom Cgil – Ci lascia perplessi che a farlo sia uno dei responsabili dell’assurda situazione che si era creata in Gilardoni; un personaggio, tra l’altro, indagato in sede penale per gravissimi reati. Di fronte a questo ricorso i lavoratori sono rimasti esterefatti».
E sollevano un altro problema: «Siamo curiosi di vedere cosa farà adesso il giudice del lavoro di Lecco. In tutte le cause intraprese dai lavoratori Gilardoni, ha sempre dato ragione all’azienda, vediamo ora»
A luglio in tribunale
Gli appuntamenti con la giustizia sono a luglio. Il 18 sarà giudicato il ricorso di Roberto Redaelli, mentre il 19 inizierà il processo penale contro i sei indagati.
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