I treni non vanno o sono in ritardo
«Sulla tratta meglio i bus elettrici»
Assemblea per discutere con i sindaci dei disservizi di Trenord
Il presidente dell’ente montano lancia una provocazione: «Rinunciamo alla ferrovia»
«Dobbiamo pensare a soluzioni alternative di lungo periodo. Una potrebbe essere quella di rinunciare, in cambio di un contributo consistente, ai treni e mettere sul percorso dell’attuale ferrovia autobus elettrici». Forse qualcosa più di una provocazione quella arrivata dal presidente della Comunità Montana Severino De Stefanidurante l’incontro voluto dagli amministratori della valle per confrontarsi con cittadini sui disagi sempre più evidenti provocati dal malfunzionamento della linea ferroviaria Colico-Chiavenna.
Davanti a una sala consiliare del Comune di Chiavenna strapiena, De Stefani ha approfondito l’argomento delle soluzioni alternative a quella attuale: «Possiamo armarci di pazienza e continuare a chiedere un servizio efficiente, con gli scarsi risultati avuti finora, oppure pensare ad altre soluzioni. La Cm negli anni scorsi aveva commissionato uno studio per realizzare un sistema di metropolitana leggera di superficie come la Merano-Malles, ma la soluzione non era perseguibile. . Allora un’idea potrebbe essere quella di passare agli autobus elettrici, che consentirebbero di avere un servizio con un investimento molto più ridotto e la possibilità di interconnettersi anche con il versante della valle non servito dalla ferrovia».
Tanti gli interventi da parte del pubblico, dopo che il sindaco di Chiavenna Luca Della Bitta e il sindacalista della Cisl Michele Fedelehanno ricostruito la lunga sequela di disagi e i contatti avuti con Trenord: «Alle ultime due comunicazioni – ha spiegato Della Bitta – non abbiamo avuto risposta se non quella del Prefetto che, a sua volta, ha inviato una lettera a Trenord condividendo le nostre ragioni. Prima solo promesse non seguite da fatti»i Perplesso il portavoce del circolo del Pd della Valchiavenna Daniele Tavasci : «Non vorrei che l’idea confermasse quello che penso. Cioè che il socio di Trenord (cioè la Regione Lombardia n.d.a.) punti a tagliare la Colico-Chiavenna, dimostrando che è un ramo secco dopo aver messo in campo tutta una serie di disservizi che tendono a scoraggiarne l’utilizzo».
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