Gli antichi Templari
in ginocchio sul lago
Cavalieri da tutto il mondo a Lierna per le investiture
Il rito celebrato nella chiesa dei Santi Maurizio e Lazzaro
«Nel nome di Dio io ti ricevo; nel nome di San Michele io ti costituisco; nel nome di San Giorgio io ti proclamo cavaliere». Pronunciando queste parole il Gran Maestro Alberto Zampolli ha appoggiato la sua spada sulla spalla dei “postulandi” inginocchiati di fronte all’altare e li ha nominati cavalieri dell’ “Ordre Souverain et Militaire du Temple de Jérusalem”. Ovvero cavalieri templari.
È stata una cerimonia d’altri tempi, quella che è andata in scena nella piccola chiesetta dei Santi Maurizio e Lazzaro a Lierna. Una funzione ricca di fascino e di simboli: prima dell’investitura i futuri cavalieri si sono “purificati” le mani con i quattro elementi: aria, acqua, terra e fuoco.
Non si è trattato di una rievocazione nè di una messa in scena - come invece ha creduto qualche residente, vedendo passare i cavalieri vestiti con il tradizionale mantello bianco e la croce rossa, e armati di spada – ma di una funzione religiosa a tutti gli effetti, officiata dal parroco don Marco Malugani. Per parteciparvi a Lierna sono arrivati cavalieri templari da tutta Europa (in particolare dalla Repubblica Ceca) e persino dalla Colombia.
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