Gilardoni, unificati i due fascicoli
Imputati dal giudice l’11 ottobre
Udienza-lampo oggi in Tribunale, tra un mese si entra nel vivo delle richieste - La nuova parte offesa è un tecnico di Bellano che ora soffre di stati d’ansia e insonnia
È durata pochi muniti l’udienza fissata questa mattina davanti al giudice preliminare del Tribunale di Lecco Massimo Mercaldo per discutere del rinvio a giudizio di due degli imputati nell’inchiesta sui presunti comportamenti vessatori alla Giladoni Raggi X di Mandello nell’ambito dello stralcio d’indagine chiuso dal pubblico ministero Silvia Zannini prima dell’estate.
Uno stralcio nato dalla denuncia di un tecnico di Bellano che aveva “resistito” in azienda dal giugno 2012 al settembre 2013 e che si era fatto avanti soltanto a febbraio, a chiusura dell’inchiesta condotta dalla Squadra Mobile della Questura di Lecco avvenuta con la richiesta di rinvio a giudizio di sei persone, con 53 parti offese (poi ridotte a 25 nel corso dell’udienza del 19 luglio davanti al gup Paolo Salvatore).
Le difese dell’ex presidente del Consiglio di amministrazione Mariacristina Gilardoni, 83 anni (assistita dall’avvocato Federico Cecconi del Foro di Milano), e dell’ex direttore del personale Roberto Redaelli, 36 (avvocati Roberto Mulargia del Foro di Lecco e Carlo Melzi d’Eril di Milano) hanno infatti chiesto e ottenuto dal giudice preliminare Massimo Mercaldo l’unificazione del fascicolo in discussione con quello principale, già sottoposto al vaglio dell’altro giudice preliminare, Paolo Salvatore appunto, che a luglio, ascoltate le parti, aveva rinviato l’udienza all’11 ottobre, stralciando la posizione di uno degli imputati.
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