«Galanti non doveva esserci
Ma fu lui a interrogarmi»
Bellano, al via il processo per il “concorso”
per i medici dell’ospedale
È entrato nel vivo ieri mattina il processo a carico di cinque imputati per l’ipotesi di reato di falso ideologico commesso da pubblico ufficiale per aver attestato fatti non veritieri e abuso d’ufficio per aver agito in contrasto con le norme al fine di favorire l’affidamento dell’incarico professionale ad alcuni medici in danno di altri.
Stiamo parlando del famoso “concorso” – anche se questo termine non è propriamente corretto trattandosi tecnicamente di una “procedura per il conferimento d’incarico libero professionale” – attraverso il quale, nel dicembre 2012, l’allora Azienda ospedaliera della provincia di Lecco aveva selezionato sei medici per garantire il servizio di guardia medica a Bellano.
Davanti al giudice sono comparsi quattro medici e un impiegata amministrativa, i componenti della commissione che aveva proceduto alla selezione.
Ad accendere i riflettori della Digos sulla vicenda era stato un altro medico che, secondo dei non assunti, si era sentito buggerato. Aveva presentato richiesta di accesso agli atti e, una volta “studiate” le carte, aveva presentato denuncia ipotizzando una serie di reati. Quello che ha raccontato in aula il primo testimone, il dirigente della Digos di Lecco Domenico Nera. Nell’esaminare la documentazione – acquisita in ospedale– gli investigatori avevano appurato come al colloquio orale per la selezione dei candidati fosse presente anche il primario Galanti, che non avrebbe dovuto partecipare alla selezione. Secondo l’ipotesi accusatoria, ribadita in aula dallo stesso Minoretti (parte civile), Galanti non solo era presente ma avrebbe anche fatto domande.
L’articolo completo sul giornale in edicola domani, martedì 29 novembre.
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