«È malata
sospendete il processo»
La difesa ha chiesto il legittimo impedimento
per Maria Cristina Gilardoni: «Motivi di salute»
Chiesta la sospensione del processo in corso contro Maria Cristina Gilardoni, l’imprenditrice imputata di maltrattamenti nei confronti dei dipendenti della storica azienda mandellese che porta il suo cognome.
Nei giorni scorsi, quella che per decenni fu uno dei simboli dell’imprenditoria femminile lecchese, oggi 86 anni, è stata ricoverata all’ospedale per controlli. E ieri, il collegio degli avvocati difensori ha chiesto al giudice Martina Beggio la sospensione del processo in corso per legittimo impedimento, legato proprio alle condizioni di salute dell’imputata maggiore in un procedimento che vede chiamate a rispondere dello stesso reato (maltrattamenti e lesioni personali gravi) altre tre persone: il direttore del personale Roberto Redaelli; un socio minoranza nonché nipote della storica imprenditrice (Andrea Ascanio Orsini) e un medico aziendale (Maria Papagianni). La posizione di un secondo medico, Stefano Marton, è invece stata stralciata e verrà esaminata in un altro processo.
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