Dorio, rischia la multa per le pecore
«Colpa dei cinghiali, aprono il recinto»
Alcuni cittadini si sono rivolti ai carabinieri forestali per denunciare “pascolo abusivo” Il proprietario si rivolge all’avvocato: «Gli ovini liberati dagli ungolati, sono loro il pericolo»
Accusato di “pascolo abusivo” con le pecore di sua proprietà, rischia la multa da 100 a 500 euro se non provvederà a far sì che i propri ovini rimangano nel suo fondo.
Ma le pecore erano fuori dal recinto perché lo stesso era stato distrutto dalla presenza di cinghiali e cervi.
Il caso è scoppiato a Dorio, dove al derviese Flavio Panatti, è stata fatta la contestazione dopo che il comune ha ricevuto la segnalazione dal comando carabinieri forestali di Dervio a cui diversi cittadini si erano rivolti facendo più di una segnalazione.
Il fatto
L’abuso contestato è avvenuto in località “Camp del pass” ed il sindaco Massimo Vergani ha notificato la missiva a Panatti sostenendo che le pecore che vagano su terreni non di proprietà del detentore «provocano danni non solo economici», ovvero danni alle coltivazioni, agli orti ed ai giardini, danni ai boschi di nuova formazione ed a quelli in rinnovamento oltre che ai cittadini poiché «si generano problemi igienico-sanitari a causa degli escrementi disseminati sulle aree ed inconvenienti di carattere veterinario e sanitario a causa delle malattie infettive che potenzialmente si possono trasmettere ad altri animali selvatici e domestici».
Il derviese però non ci sta e si è rivolto all’avvocato Michele Cervati di Colico per rispondere all’ordinanza comunale.
«Panatti è proprietario di un esiguo numero di ovini, non certo di un gregge, – dice l’avvocato – come emerge dal provvedimento, regolarmente detenuti in località Mandonico e non si è mai reso autore di alcun “pascolo abusivo”.
Sorprende il richiamo alle diverse segnalazioni e lamentele da parte dei cittadini, ritenute del tutto infondate e di cui si riserva di verificare l’eventuale portata diffamatoria».
Questa la contestazione di tipo legale all’atto ma la realtà è un’altra:
«La presenza degli ovini sui terreni di proprietà di terzi è dovuta unicamente al fatto che il recinto in cui sono ricoverati è stato più volte divelto dalla fauna selvatica, – dice Cervati – dai cervi e soprattutto cinghiali che hanno favorito la fuoriuscita del bestiame. Il reale problema ed il rischio per l’incolumità e l’igiene pubblica è rappresentato dalla nutrita presenza dei cinghiali, liberi di vagare indisturbati anche nelle immediate vicinanze delle abitazioni, sia di giorno che di notte. Oltre ai rischi, sono la vera causa dei danni alle colture e terreni, compresi quelli di Panatti».
I provvedimenti
Da qui l’appello al sindaco ad adottare tutti i provvedimenti per contrastare e limitare la presenza della fauna selvatica sul territorio, garantendo che gli ovini sono nel fondo di proprietà dell’accusato, riservandosi al contrario di segnalare i fatti alle autorità competenti. Insomma una guerra da capre e cinghiali.
Cinghiali e cervi che assediano Dorio da tempo, come più volte è stato denunciato anche da queste colonne da numerosi cittadini.
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