Dervio, Dieci locali rinunciano alle slot
Sconto Tari complessivo di 7.500 euro
Ha avuto successo la proposta dell’amministrazione comunale in contrasto al gioco Gli esercenti hanno pagato il 50% in meno: «Una piaga da contrastare, siamo all’avanguardia»
Il contrasto del disturbo da gioco d’azzardo, di cui si è parlato molto in questi periodi a livello nazionale è stato affrontato a Dervio già quattro anni fa.
L’amministrazione comunale ha deciso infatti, a partire dall’anno 2014, di applicare lo sconto del 50% sulla tassa rifiuti agli esercizi commerciali del paese, sia bar che ristoranti, che si impegnano a non installare le famigerate “macchinette”.
La misura sta avendo un discreto successo, dato che sono dieci le utenze che hanno aderito.
Tante adesioni
Basta fare un giro per il paese e si toccano con mano quali sono i bar e ristoranti no slot: il bar presso il distributore di benzina Pozzi, il ristorante “La botte”, il bar pizzeria “Le vele”, il chiosco “Breva & tivan”, la pizzeria “L’oasi”, il bar “Il pontile, il ristorante “Crotto del Cech”, il “Barcelona cafè”, la pizzeria “Al Rustic” ed il “D-Lounge”.
Dato che la Tari si paga sulla grandezza del locale, il totale dei metri quadri di superfici e 2.058 mentre lo sconto complessivo ottenuto dalle utenze sulla tassa da pagare al Comune è di 7.585 euro.
«Le adesioni sono in crescita con il passare degli anni, a dimostrazione del fatto che l’iniziativa ha accolto l’interesse degli operatori commerciali, almeno di quelli che hanno deciso di rinunciare all’installazione delle slot. Il nostro Comune – afferma il sindaco Davide Vassena - si dimostra quindi all’avanguardia in questo campo, di cui si parla sempre molto a livello nazionale ma che l’amministrazione ha affrontato in modo molto concreto già da alcuni anni, pur con i soli strumenti che la legge nazionale gli consente di utilizzare, cioè la proposta di incentivi sulle tasse comunali per chi decide di non installare le slot nei locali pubblici di proprietà».
Si incassa meno
Se da una parte c’è un “danno” per le casse del Comune che non incassa la tassa, la collettività invece ottiene di fatto un risparmio.
«Anche in un Comune piccolo come il nostro, - sottolinea il sindaco - se solo venissero calcolati in modo corretto e completo, sarebbe facile dimostrare come risultino ben superiori i costi, a livello sociale, che si devono sostenere per aiutare la persone vittime di questo vizio, piuttosto che gli sconti concessi sulle imposte e tasse comunali per evitare la diffusione del gioco e le relative patologie e conseguenze».
Ma non tutti la pensano allo stesso modo
Colico ad esempio, a marzo di quest’anno, ha bocciato una richiesta simile avanzata dal gruppo di minoranza “Colico insieme”, sempre con l’intento di cercare di mettere un freno al dilagare della ludopatia.
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