Dervio, il Caimano del Lario
un mito anche per gli svizzeri
Ieri le telecamere della Rsi a casa Callone
sull’onda del successo del film “100 milioni di bracciate”
Non finisce di stupire Leo Callone, il “Caimano del Lario”.
Il film sulle sue imprese - “100 milioni di bracciate” - girato dalla regista comasca Donatella Cervi ha suscitato l’interesse della Rsi, la radiotelevisione svizzera di lingua italiana, che produce e distribuisce programmi radiofonici e televisivi sull’intero territorio della Confederazione svizzera.
Incuriositi da una storia sportiva unica, giornalisti e tecnici della televisione elvetica sono venuti sul Lario per incontrare la regista e il “mitico” (ormai anche per loro) Caimano.
«La prima intervista l’abbiamo fatta in casa - dice Callone - una chiacchierata di circa un’ora in cui hanno anche voluto filmare i miei trofei.».
La chiacchierata si è poi spostata sulle rive del Lario dove gli operatori televisivi hanno voluto vedere di persona le capacità dello straordinario nuotatore lecchese.
Munito di una leggera muta, e sotto l’attento controllo dell’ausiliare della capitaneria di Dongo Gianfranco Montini, Callone è uscito al largo su una lucia ed è rientrato a nuoto, percorrendo circa mezzo chilometro.
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