Dervio alza la tassa di soggiorno. I campeggiatori non ci stanno: «Sciopero degli acquisti»

Non faranno più acquisti in paese. Un gruppo di campeggiatori stanziali ha deciso di protestare contro la decisione del Comune di alzare la tassa di soggiorno, che dai 100 euro dell’anno in corso dal 2025 doveva diventare 250 euro, e dopo una serie di incontri abbassata a 200 euro. Tassa calcolata su dieci mesi di permanenza in paese che corrisponde al periodo di apertura dei due campeggi: il Turisport e l’Europa.

«Il Comune ha deciso di aumentare la tassa di soggiorno e per chi ha uno piazzole stanziali nei campeggi, ovvero le aree dove sono posizionate casette e roulotte fisse, c’è stato il raddoppio - spiega Monica Airoldi, 41 anni, di Milano e in campeggio a Dervio da quando aveva un anno. Sbagliato farci pagare la tassa di soggiorno per tutti e dieci i mesi visto che nessuno di noi resta per tutto questo periodo».

Per farsi sentire i campeggiatori hanno perciò deciso di scioperare. «Noi campeggiatori che abbiamo sempre sostenuto il commercio derviese, facendo acquisti nei negozi, ora attueremo lo “sciopero bianco”, ovvero non acquisteremo più nulla in paese, nella speranza di sensibilizzare gli stessi derviesi circa il nostro disappunto, affinché a loro volta possano fare pressione nei confronti dell’Amministrazione locale, così da evitare questo incremento della tassa di soggiorno», rimarca Monica Airoldi. Complessivamente sono 450 le piazzole stanziali e in media si può parlare di oltre mille persone.

Al momento a detta dei campeggiatori sarebbero una cinquantina gli aderenti allo sciopero, ma per il sindaco Stefano Cassinelli sono invece molti meno. «Innanzitutto va chiarito che i gestori dei due campeggi si sono già dissociati e che sono solo alcuni campeggiatori del Turisport ad avere organizzato e ad aderire a questa iniziativa - ribadisce Cassinelli -. Il Comune ha aperto un produttivo confronto con gestori e associazione campeggi con la finalità di condividere una ridefinizione della tariffa. Questa presa di posizione, che mi dicono i gestori essere non condivisa da gran parte dei campeggiatori, rischia di vanificare la linea del dialogo. Personalmente se c’è una cosa che non ho mai accettato sono i ricatti e le minacce che producono l’effetto contrario».

Cassinelli aggiunge: «Mi fa molto piacere che i gestori si dissocino e siano critici verso questa iniziativa di pochi. Comprendo che non fa mai piacere dover pagare delle tasse ma queste soprattutto sono utilizzate nello specifico per abbellire il paese e per fare iniziative e manifestazioni. Tutti devono beneficiare del territorio e contribuire a migliorarlo».

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