
Dadati: «Se Colico va a Sondrio, non può più sfruttare il marchio Lago di Como»
Il componente di giunta della Camera di commercio lariana analizza l’eventuale secessione colichese sul fronte turistico. «I numeri evidenziano che siamo cresciuti tantissimo: +30% sul 2019. La Valtellina solo il 5%, per questo ci cerca»
Colico
Colico e i suoi cittadini, se mai saranno chiamati a decidere davvero se stare in provincia di Lecco o andare in quella di Sondrio devono sapere a cosa vanno incontro. In parte la risposta è stata data dalla ricerca, presentata venerdì sera all’Auditorium Ghisla di Colico dalla professoressa Magda Antonioli. E, in parte, ora, a bocce ferme, viene data da Fabio Dadati membro di Giunta della Camera di Commercio Como-Lecco con delega per il turismo. Che ammonisce: «Le scelte sono libere e io non sono polemico verso lo studio presentato. Ma secondo me non è stata data la necessaria attenzione al tema dell’essere parte del sistema lago di Como. E all’utilizzo del marchio Lago di Como. Per poter sfruttare il marchio Lago di Como, bisogna essere iscritti alla Camera di Commercio di Como e Lecco, ed essere sul territorio delle province di Como e Lecco. Questo a prescindere da ogni volontà. È proprio un fatto tecnico. Nel momento in cui Colico andasse in provincia di Sondrio e quindi le aziende passassero automaticamente alla Camera di Commercio di Sondrio cadrebbe la possibilità di utilizzare il marchio Lago di Como. E sono undici le aziende di Colico che oggi lo sfruttano».
Ma sempre sul turismo, per Dadati si è fatta molta confusione tra Lecco e Sondrio: «Io sono stato un po’ in difficoltà a comparare quella che è l’attività sul turismo della provincia di Sondrio con quella della provincia di Lecco perché è proprio errato il confronto. Da quando è stata applicata la legge Delrio che ha tolto alle province una serie di deleghe e risorse e le ha date in parte alle regioni, vedi il turismo, la Regione Lombardia ha dato la delega al Turismo alle Camere di Commercio, ma Sondrio essendo località montana ha goduto di una specifica delega “montana”. Quasi fosse una provincia a statuto speciale. Sondrio ha mantenuto la delega alla promozione turistica. Lecco non ha potuto e l’ha data alla Camera di Commercio. Quindi tu confronti la provincia di Sondrio che ha la delega e le risorse al turismo con la provincia di Lecco che non ha più la delega né le risorse. Neanche Milano o Como, come province, l’hanno più».
E Dadati, in quanto rappresentante di Camera di Commercio Como-Lecco per il turismo, tiene a sottolineare che la collaborazione provincia-CamCom, funziona. E non solo: «Insieme ai comuni ci siamo messi d’accordo perché Lake Como Experience possa viaggiare insieme a noi in Europa e anche fuori: parteciperanno con risorse nostre all’Atm di Dubai nel corner da trenta metri quadri del Lago di Como».
Il delegato lecchese, non ha dubbi, insomma: «I numeri evidenziano che il Lago di Como è cresciuto tantissimo: +30% sul 2019. E la Valtellina? Pochissimo. Cioè la crescita turistica della Valtellina è del 5%, noi siamo, a seconda delle località, a tassi di crescita del 30-40%. Per questo la Valtellina ci cerca. Liberissimi i colichesi di andare dove e con chi vogliono e sfruttare il marchio Valtellina al prossimo giro… Ma si perderebbero il marchio Lago di Como e le possibilità a esso legate. Questo deve essere oltremodo chiaro».
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