
Colico
Circa cinquecento persone, amici, parenti, semplici conoscenti, hanno voluto prestare l’ultimo saluto a Mattia Mazzina, il 42enne colichese che ha perso la vita, insieme a Ivan Mezzera nella galleria di Pusiano nella notte tra sabato e domenica della scorsa settimana. La sua Colico lunedì sembrava essersi vestita del suo abito migliore per salutare lo sfortunato giovane. Una giornata splendida con le montagne brillanti di neve e il lago risplendente di blu. Dalla chiesa di Villatico, dove sono state celebrate le esequie, si vedeva uno spettacolo magnifico.
Anche se, in un momento così, ai suoi giovanissimi figli Veronica e Leonardo, alla compagna Sonia, a mamma Renza, a papà Fernando, ai fratelli Manuele e Michael, ai nonni, ai parenti e ai tantissimi amici che Mattia aveva saputo conquistare in vita, anche una giornata così bella può essere sembrata buia, triste, senza speranza, l’affetto di tutto il paese, di tutta Colico, ha restituito loro un pezzettino di quel che Mattia Mazzina ha saputo lasciare in terra: l’amore per la vita, per le persone, per il suo paese, per le cose che gli piaceva fare. In chiesa un silenzio perfetto, mai interrotto dal chiacchiericcio al quale a volte anche i funerali ci hanno abituato.
Ancora più assordante il silenzio fuori dalla chiesa, dove tutti, pur non riuscendo ad udire le parole dell’omelia del parroco don Lucio Fasoli, né le preghiere recitate, sono rimasti in composta attesa del feretro per dargli l’ultimo saluto prima della cremazione. E forse mai come in questa occasione, a salutare la salma dello sfortunato colichese, non sono state solamente le persone a lui più care, gli amici più prossimi, ma un po’ tutti quelli che non hanno voluto far mancare la loro presenza perché testimonianza di un amore, quello di Mattia Mazzina, che lascerà il segno.
Don Lucio Fasoli, parroco di Villatico, che ha celebrato insieme al cugino sacerdote di Mattia, Sergio Mazzina, che presta servizio sacerdotale nella parrocchia della Natività di Maria Vergine a Talamona (So), ha proprio sottolineato questo passaggio, prendendo spunto dal Vangelo secondo Giovanni: «Marta dice dove sei Signore? Dove sei stato fino ad ora? Dov’eri quando il tuo amico è morto? Questo dolore spacca un po’ tutto quello che hai costruito. E penso solo ai tanti sogni che sicuramente Mattia aveva, la sua voglia di futuro, con i suoi familiari, gli amici, con tutte le persone con cui ha camminato. Ci lascia tante cose belle, è vero, ma questo ricordo non basta. Tutto sembra disperazione, oggi, tutto sembra cancellato. Eppure c’è qualcuno che ci cerca e la storia di Lazzaro ce lo insegna. Gesù ci cerca sempre nella nostra vita e ci raggiunge».
Ma c’è una sola forza, che Mattia ha dispensato a piene mani intorno a sé, e che don Lucio pensa possa essere la vera consolazione di tutta la sua famiglia e di chi gli ha voluto bene: l’amore. «Proprio grazie all’amore che Mattia ci ha lasciati sperimentiamo già da adesso, la forza della resurrezione; quando ami, quando sei amico o quando sei parente. Sembra serva poco nel mondo di oggi, fatto di solitudine, di individualismo, di fatica nello stare insieme. Ma tutto questo già qui ci fa vivere. Quante volte pensiamo a vivere? Ci dimentichiamo che il signore ci riesce proprio quando spende la sua vita per far vivere gli altri. Questa forza d’amore di un Dio che dice a Mattia, oggi tu sei il mio figlio, vieni tra le mie braccia, tu non sei stato abbandonato».
Colico: in tantissimi per l'ultimo saluto a Mattia Mazzina. Video di Marcello Villani
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