
Colico, nuovo colpo al circolo vela PerSport: in passato rubate anche le telecamere
Colico
Di nuovo nel mirino dei ladri, i “soliti disperati”, il circolo vela PerSport di Colico.
Due volte ancora, e sono quattro quest’anno, le intrusioni con lo stesso sistema: il lucchetto fatto saltare e razzia di tutto ciò che c’era da arraffare.
I pezzi più “pregiati”, anche se meno vendibili se lo scopo era di racimolare qualche decina di euro da spendere al mercato dello spaccio, quattro gennnaker nuovi ed uno da riparare, del valore di 4/500 euro circa ognuna.
Sono le vele colorate di prua da regata della barche, in questo caso della classe Rs Feva, utilizzate da giovani velisti del circolo.
Il resto cianfrusaglie: «Sono entrati nello stesso modo delle altre due volte, - racconta il fondatore ed istruttore Matteo Migliavacca – facendo saltare i lucchetti. Si sono presi scatole di biscotti, cialde del caffè e la scatoletta che era nel cestino della spazzatura, cerotti, frutta, marmellata, una pompa per la bicicletta, una bomboletta di ricarica degli accendini, un attrezzo dell’officina. Cose di valore non le teniamo più lì, quando la sede non è presidiata».
Una parte della refurtiva è stata recuperata, compreso uno dei gennaker, ritrovato non molto lontano e ripiegato in un sacco con altre cose e gli adesivi della Fiv (Federazione italiana vela), nell’ambito delle attività di controllo del territorio da parte dei carabinieri di Colico, prima ancora che ricevessero la denuncia dei furti.
«Entrambi sono stati la settimana scorsa, uno prima di mercoledì, l’altro tra il mercoledì ed il week end. Le vele – ricorda Migliavacca – non sono molto diffuse e non sono facilmente rivendibili. Ho fatto girare la fotografia ed ho scritto nella chat della classe, che tra l’altro è poco diffusa in Italia, mettendo in guardia gli allenatori, che se le vedono in giro, sono le nostre. Purtroppo finché non li prendiamo con le mani nella marmellata, e si sono rubati pure quella veramente, non possiamo che fare denunce contro ignoti. Vedremo di mettere qualcosa come videosorveglianza. Una telecamera da installare l’avevamo e ce l’hanno rubata nei due primi furti».
Erano stati nella prima decade di dicembre con un bottino tra i 3 ed i 4mila euro (materiale utilizzato per l’attività velica ed altro trovato all’interno della sede di via Lungolago Polti) ed avevano messo in moto la macchina della solidarietà che aveva portato ad inizio anno ad una raccolta di fondi di quasi 4mila euro, serviti per ricomprare quanto rubato.
«Rimane questo di positivo. - afferma Migliavacca – Adesso siamo ancora in passivo. Certo che se ci portano via l’attrezzatura tecnica, che è difficile mettere sotto chiave, c’è poco da fare. La nostra sede è in un prato con una retina di recinzione ed è difficile difendersi. Ovviamente andremo avanti con la stessa voglia di prima, anzi anche di più, se possibile».
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