«Colico diventi città ,abbiamo una storia
che va valorizzata»
La proposta Marco Masetti di Fdi lancia la proposta
«Storia, turismo, industria e economia lo permettono
Il consiglio comunale faccia richiesta al prefetto»
Storia, turismo, industria ed un tessuto sociale molto vivace ed allora la proposta: perché non fregiare Colico del titolo di città?
La sostiene Marco Masetti, ex candidato alle elezioni amministrative del 2016 nella lista “Nuovo Progetto Colico” con Raffaele Grega ed ex candidato alle recenti elezioni regionali con “Fratelli d’Italia”.
Decreto legge del 2000
Il Decreto legge del 18 agosto 2000 sull’ordinamento degli enti locali prevede che “il titolo di città può essere concesso con decreto del Presidente della Repubblica su proposta del ministro dell’Interno ai comuni insigni per ricordi, monumenti storici e per l’attuale importanza.”
«La storia di Colico comincia in epoca romana. - afferma Masetti - Il nostro paese ha attraversato la dominazione franca e quella longobarda, è divenuto feudo visconteo nel secondo millennio, è entrato nella modernità sotto egida degli Spagnoli a cui sono subentrati nel ‘700 gli Austriaci. Dominazioni diverse in epoche diverse accomunate dall’essere sempre terra di confine, prima limite settentrionale dell’impero, poi avamposto spagnolo a difesa dai Grigioni, poi confine occidentale austriaco e confine anche in ambito religioso tra Diocesi comasca-romana e diocesi milanese-ambrosiana. Una posizione che ha arricchito la nostra storia di eventi che meritano di essere ricordati».
Le tracce sul territorio sono la torre di Fontanedo, i forti di Fuentes e Montecchio Nord, l’Abbazia di Piona.
Oggi Colico è confine fra tre province, limite estremo del territorio lecchese e primo approdo lacustre di Valtellina e Valchiavenna: «È maturata anche la vocazione di unire ed aggregare attorno a sé la comunità dell’alto Lario travalicando i confini amministrativi ed attrarre turisti e visitatori. Il sistema di viabilità e trasporti – rimarca Masetti - con il capolinea della navigazione che ci unisce a Como, l’innesto tra strade statali 36 e 38 ci vedono come crocevia tra Lecco e Sondrio e capolinea ferroviario (prima linea elettrificata della nazione) che ci collega a Chiavenna».
Ci sono poi l’importanza della zona industriale con oltre 1.500 occupati, un gran numero di banche ed agenzie immobiliari, numerosissime attività nel campo turistico-ricettivo e del food and service, segno di un consistente tessuto economico.
«Avviamo l’istanza»
«Queste ricchezze tra presente e passato – conclude Masetti - mi portano a sostenere la proposta di Colico città ed a chiedere, da cittadino, che il consiglio comunale deliberi la richiesta per la concessione del titolo demandando agli uffici competenti di attivarsi presso il prefetto di Lecco ed il ministero dell’Interno per l’avvio dell’istanza».
© RIPRODUZIONE RISERVATA