Colico, cane scappa e si infila nella galleria della superstrada. Recuperato a fatica.

Colico Per ben due volte venerdì il meticcio è scappato dalla pensione e si è infilato in galleria. Contromano e inseguito dalla tutrice, ha spaventato gli automobilisti: «Non si lasciava prendere»

Non ne voleva sapere, il meticcio di mezza taglia, ospite di una pensione per cani di Colico, di rimanere nella struttura, tant’è che per ben due volte, prima intorno alle 18.30, poi alle 21.50 di venerdì, è scappato dalla pensione dirigendosi, dalla zona industriale di Colico, verso la super 36 e imboccando la canna nord in senso inverso, quindi, rispetto alla direzione dei marcia dei veicoli.

Un vizio diffuso

In pratica, anche lui, come troppe auto, ultimamente, contromano. E ad aggravare la situazione il fatto che, sulle sue tracce, sulle prime si è lanciata una ragazzina, la figlia della tutrice del cane, che ha fatto per richiamarlo a sé, destando lo sconcerto degli automobilisti in transito, i quali allarmati hanno chiamato il 112.

Subito si sono portati sul posto gli agenti del distaccamento di Bellano della Polstrada e il personale Anas e la situazione, anche se molto complicata, è stata gestita al meglio, così da evitare problemi agli automobilisti in transito, alla tutrice del cane che ha cercato di recuperarlo assistita dal personale Anas, e al cane stesso.

Alla fine nessuno si è fatto male, ma recuperare l’animale è stata una vera e propria impresa, e la circolazione sulla super, al venerdì sera sempre notevole, si è un’altra volta impantanata. Perché la Polstrada ha subito bloccato il transito a Piona deviando il traffico, ma chiaramente di lì al suo arrivo si erano accumulate auto in salita nel tratto Piona-Piantedo, interessato dal fatto.

«Erano le 18.50 circa, quando, di rientro in Valchiavenna, mi sono trovato proprio dietro al mezzo Anas che rallentava tutto il traffico per favorire il recupero dell’animale - racconta Pietro Martelletti, di Piuro -. È stato un calvario, perché evidentemente il cane non si lasciava prendere e, ogni volta che veniva avvicinato da una macchina che precedeva il mezzo Anas, si allontanava. Così per cinque o sei volte, mentre noi, in auto seguivamo, a non più di 20 chilometri orari, per 5-6 chilometri. Francamente non mi è parso il modo migliore per approcciare la situazione».

La giovane in salvo

Quel che non sapevano e non potevano sapere gli automobilisti, è il fatto che il cane non era affatto di proprietà della signora che, in auto, davanti ai tecnici Anas, lo inseguiva. Era la sua tutrice, mamma della ragazzina che ha rincorso l’animale appena scappato facendo salire la febbre a chi l’ha vista, ma che poi è stata richiamata dalla madre ad «è sempre rimasta insieme a un nostro operatore - assicurano da Anas - fino a quando la mamma non è riuscita a recuperare il cane». La prima volta, perché, poi alle 21.50 il quattro zampe è scappato una seconda. Sempre su e giù per la canna nord della 36. Con altra mobilitazione di Polstrada, Anas e della sua tutrice. La quale, stremata, una volta recuperato il cane ha chiamato il proprietario affinché venisse a riprenderlo in modo da evitare un terza fuga.

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