Ciclabile Lecco-Abbadia, partita la raccolta firma contro il sovrappasso

La lista “La nuova Abbadia Lariana” guidata dal candidato sindaco Bruno Giovanni Carenini dice no al progetto sostenuto dall’attuale Amministrazione e promuove una petizione

Ha preso il via la raccolta firme contro la costruzione di un sovrappasso della strada provinciale all’altezza dei condomini Miralago, meglio noti come Bolis, per poi continuare a monte, sopra il contrafforte e terminare all’altezza del parcheggio di fronte all’ex albergo la Rosa, ora centro residenziale.

La lista “La nuova Abbadia Lariana” guidata dal candidato sindaco Bruno Giovanni Carenini, dice no al progetto sostenuto dall’attuale Amministrazione guidata dal sindaco Roberto Azzoni, e organizza una petizione. Progetto che riguarda il raccordo tra la futura ciclabile Anas e l’ingresso in paese.

«Il costo presunto dell’operazione è di 2.166.468 euro, di cui 1.740.000 euro reperiti con bando regionale i restanti 426.468 a carico del Comune, e con costi di manutenzione non quantificati - rimarca Carenini -. Questo progetto, oltre ad avere un rapporto costi benefici molto alto e un impatto ambientale estremamente negativo, non risolve le criticità dell’area. Infatti indirizza il traffico ciclopedonale verso una zona periferica, senza attrattive e servizi per i fruitori, preclude l’accesso in sicurezza alla scaletta che porta alla chiesa di San Martino e al sentiero del Viandante e, in prospettiva, avrà costi di manutenzione proibitivi a carico della comunità».

Niente ponte « proponiamo la formazione di una rotonda davanti all’accesso del complesso Miralago, lo spostamento a monte della strada provinciale mediante lo sbancamento del contrafforte prospiciente la struttura, la prosecuzione della pista ciclopedonale a valle rispetto alla provinciale, fino al parco Guzzi - spiegano da “La nuova Abbadia Lariana” -. Una soluzione i cui costi sia di realizzazione che di manutenzione sono minori rispetto a quella prospettata dall’attuale amministrazione e che risolverebbe alla radice i problemi storici di cui soffre l’area interessata dai lavori. La formazione della rotonda costringerebbe il rallentamento degli autoveicoli provenienti dalla superstrada e, al contempo, permetterebbe l’immissione in sicurezza sulla provinciale 72 in direzione Lecco ai residenti del complesso».

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