«C’è più lavoro
La ripresa è realtà»
I dati dell’Osservatorio provinciale sono confortanti soprattutto tra le donne e i giovani, l’imprenditore Magatti di Mandello: «Chi è riuscito a resistere alla crisi del 2008 ora è in espansione»
A Lecco l’occupazione sta crescendo. Il dato confortante è emerso dalla presentazione del settimo rapporto dell’Osservatorio provinciale del mercato del lavoro.
Il documento del Gruppo Clas ha rilevato dei passi avanti concreti in termini di occupazione nella nostra provincia. Un dato evidenzia con chiarezza la situazione: nel 2009 da noi gli occupati erano 147.400, nel 2016 siamo arrivati a 150.100. In forte crescita è l’occupazione femminile ma anche quella dei giovani. Dati molto interessanti, dunque, che indicano una ripresa che sta procedendo sia pur a fatica. «Nel nostro piccolo – ci dice Alberto Magatti, titolare della CMM di Mandello del Lario, l’azienda di famiglia che da anni si occupa di lavorazione meccaniche di precisione – abbiamo toccato con mano un’evidente crescita, soprattutto dal 2009 quando abbiamo cominciato ad aprirci all’estero. Ma non è tutto oro quello che luccica. Ci rendiamo conto che il lavoro è aumentato anche perché tante piccole aziende hanno chiuso, schiacciate dalla crisi. Quelli che sono riusciti a resistere oggi cominciano a verificare un cambio di tendenza».
Anche dal punto di vista occupazionale l’azienda di Magatti ha potuto verificare la necessità di crescere: «Noi siamo piccoli, la CMM ha quindici dipendenti e ultimamente abbiamo assunto tre persone. Ma anche in questo ambito le difficoltà non mancano. Trovare oggi, nel nostro territorio, personale specializzato è sempre più difficile. Stiamo pagando il periodo in cui abbiamo trascurato la formazione, una colpevole mancanza che adesso ci si ritorce contro».
C’è allora bisogno di ristabilire un contatto sempre più stretto con i giovani e le scuole: «Dobbiamo insistere sul contatto con i giovani per far scoprire loro le realtà imprenditoriali del nostro territorio. Per questo la CMM è aperta sia agli stage che alle visite delle scuole e su questo aspetto stiamo spingendo molto perché lo riteniamo essenziale. Dei nostri tre nuovi assunti due sono ingegneri ed uno si è diplomato all’Istituto Badoni. Due anni prima di essere assunti avevano fatto uno stage da noi, un’esperienza che si è rivelata fondamentale». Un aspetto questo del rapporto tra scuola e mondo del lavoro su cui insiste anche Mario Balzaretti, uno dei titolari della Softeam, la società che ha sede a Lecco-Maggianico e che opera nel settore della progettazione software e dei servizi di consulenza informatica.
Una realtà che conta 60 dipendenti, molti giovani. «Le risorse sul territorio – ci dice Balzaretti – ci sono anche se non sono tantissime. Come Softeam attingiamo molto ai giovani, il problema è quello di “bloccarli” prima che se ne vadano altrove. Per questo noi abbiamo un rapporto radicato con l’Istituto Badoni ed il Politecnico».
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