Cattivi odori su Mandello
La Gilardoni: «Non c’entriamo»
L’azienda ammette solo l’emissione di fenolo
che tuttavia avrebbe un ruolo residuale nell’inquinamento olfattivo
Solo un po’ di fenolo. E nulla più. La Gilardoni Vittorio di Mandello si difende dall’accusa dei residenti di “appestare” il paese con i miasmi che scaturirebbero dalla loro azienda e, in una nota scritta, sostiene che le esalazioni che provengono dalla fabbrica hanno un impatto minimo sulla qualità effettiva dell’aria.
«Come si evince anche dalla relazione di verifica ispettiva di Arpa, ripresa dall’Ente Provincia di Lecco, l’unica emissione odorosa ascrivibile agli stabilimenti di via della Carletta di Gilardoni Vittorio è quella della molecola fenolo, classificata dall’Epa (United States Environmental Protection Agency) come “a strong sweet odor”, quindi un forte odore dolce - afferma l’azienda nel comunicato - Una molecola peraltro assolutamente non nociva alla salute».
La Gilardoni, facendo riferimento ai dati raccolti periodo che dall’aprile al settembre 2019, sostiene che « l’odore dolciastro derivante dal fenolo e, come già detto, l’unico ascrivibile alla Gilardoni, incide sul totale delle rilevazioni riportate per la sola percentuale del 2,6%: un dato quindi residuale, e comunque da ricondurre esclusivamente alla sola sensazione olfattiva, senza nessun pericolo per la salute delle persone».
«Gilardoni Vittorio - conclude la nota - sta peraltro proseguendo nella propria ricerca delle condizioni ottimali, in una prospettiva di miglioramento continuo e sempre in piena collaborazione con gli enti e gli organismi preposti».
La parola ora passa ai cittadini.
L’articolo completo sul giornale in edicola domani, sabato 5 ottobre.
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