Tutti in piedi e c’è chi resta a terra. Ancora disagi sulla linea ferroviaria Lecco-Milano. Fioccano le segnalazioni, si moltiplicano gli scatti sui social. «Oggi, diretto delle 8.01 in partenza da Lecco per Milano Centrale, composto da un solo modulo Donizetti. Riuscire a salire è un’impresa», scrive Giorgio Dahò, storico rappresentante dei pendolari, recentemente diffidato da Trenord, con la richiesta di 10mila euro di risarcimento, per aver denunciato i disagi provocati dai nuovi treni sulla linea che possono portare meno passeggeri.
«Inoltre la corsa per Rogoredo à stata deviata in Centrale con annuncio dato dopo Sesto- prosegue Dahò-. Alcuni viaggiatori hanno chiesto, e ottenuto a fatica, fermata aggiuntiva a Greco.
Dai social lo sfogo di un’altra pendolare.
«Lunedì mattina di metà giugno- spiega Serena Piva-. Treno che parte alle 7.15 da Colico in direzione Milano Centrale, in questo periodo di interruzione della linea, altrimenti da Tirano.
Ci vuole veramente poco a capire che questo treno che collega la Valtellina e il lago a Milano alla mattina presto del lunedì è sempre stra pieno: turisti, turisti con biciclette e bagagli, pendolari, fuori sede. Lo è d’inverno, d’estate e lo è anche in primavera ed autunno. Lo sarebbe anche nelle mezze stagioni, se solo esistessero ancora.
Oggi è un lunedì dopo una domenica di sciopero del trasporto ferroviario.
Oggi Trenord ha pensato di mandare un treno della Barbie, grande più o meno come la mia 500.
Oggi pendolari, studenti, turisti faranno il viaggio in piedi da Colico a Milano in piedi, un’ora e venti minuti.
Oppure seduti per terra nel corridoio come abbiamo deciso di fare esausti.
Tra un po’ smetteranno di fare salire la gente, non vedo altra soluzione.
È assolutamente irrispettoso il comportamento di Trenord: continui ritardi, cancellazioni, treno fantasma, treni minuscoli. E non è solo irrispettoso in quanto clienti, che pagano un biglietto o un abbonamento per usufruire di un servizio. Ma è irrispettoso in quanto esseri umani. Devo viaggiare seduta per terra su un treno lurido, insieme a me ci sono anziani, bambini. A Varenna sono salite due ragazze giapponesi e sono sconvolte. Lo siamo un po’ tutti».
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