Bellano: benvenuta Angelina, nata sui ciottoli di Comasira

Improvvisarsi “ostetrico” senza preavviso. Da papà a “medico” in pochi minuti. Domenico Ratti, papà di Angelina, la piccola nata giovedì mattina sull’acciottolato del suo borgo, Comasira, frazione di Bellano, è ancora incredulo. «Tutto parte dalla mattina presto – racconta -. Ci alziamo come al solito alle 7,15-7.30. Mia moglie Monica mi avvisa che sente qualche dolorino, ma niente di allarmante. Prima delle 8 porto Antonio, il fratellino di 3 anni di Angelina, alla scuola materna di Taceno. Al ritorno vedo Monica più sofferente. Mi fa attendere ancora un po’ per capire se le contrazioni fossero regolari o meno, poi alle 9,15 mi dice: «Partiamo perché mi sembrano regolari, non è un falso allarme». Alle 9,30 ci accingiamo ad andare al parcheggio e da lì al Manzoni, ma appena girato l’angolo dell’ultima casa, mi avvisa che ha perso le acque. Panico. Cosa faccio?”. Semplice, Domenico si attrezza: «A un metro di distanza da noi c’era un pianerottolo in cemento con una sorta di gradino, sdraio mia moglie sul pianerottolo affinché fosse più comoda. Già lì stavo per chiamare il 112, ma Monica mi avvisa che sente spingere la bimba, che sta per nascere. Lì mi sono reso conto che non sarebbe stato un dottore a farla nascere, ma io. Scopro mia moglie e vedo subito la testa della bimba. Circa tre centimetri erano già fuori. Simultaneamente sono in contatto con il 112 e l’operatore dà qualche dritta. Intanto apro la borsa dell’ospedale, che avevo portato con me. Ho due traversine per letti, le prendo tutte e due, una la metto sotto Monica per isolarla dal freddo. E una la metto su di me per avvolgere la bambina. Due coperte e la traversa le ho messe sotto Monica che era oltretutto in una zona d’ombra. Eravamo sotto zero, meno due, meno tre gradi».

Domenico si interessa a tenere calda la moglie con la preoccupazione di mettere subito la bambina sul petto della mamma e avvolta nelle coperte. «L’operatore mi dice innanzitutto di posizionare la bambina sulla pancia della mamma ma a pancia in giù, non sul fianco. E di mettere il viso laterale per non chiudere naso e bocca. Appena nata non piange, fa due vagiti, per cui l’operatore si preoccupa. Mi dice di sollecitarla, di tenerla vispa e cosciente. Prima che nascesse, fortuna vuole che passi la cugina di mia moglie, Hilary, e senza dire nulla ha ascoltato l’operatore ed è andata a prendere due coperte e subito me le ha portate. L’avevo avvolta, Angelica, nella traversina, poi nel mio piumino che ha fatto da coperta a lei e alla mamma, e poi sono arrivate le coperte. Intanto Angelina muove la mano, è attiva, apre e chiude gli occhi, per cui capisco che va tutto bene».

Alle 9,55 Angelina è già nata. Il Soccorso Bellanese alle 10 e 10 arriva con grande prontezza da Vendrogno. L’elisoccorso è a Comasira intorno alle 10,30. «Monica è stata bravissima. Era tranquilla e dava serenità anche a me. Vedendo che stavano entrambe bene, ho accolto e direzionato i soccorsi e mamma e figlia sono partite poi in elicottero con la “barella flessibile” verso il Manzoni. Io mi rendo conto di quanto è successo. Ma la prossima volta, al settimo mese porto mia moglie in ospedale…».

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