«Bellagio a Lecco? Non sarebbe male, ma ciò che importa à lavorare insieme»
Così il sindaco di Oliveto Lario, Federico Gramatica, commenta l’idea del cambio di provincia per Bellagio. Un’idea tornata in auge dopo vent’anni sulla scia del comitato che a Colico chiede il passaggio alla provincia di Sondrio. «Con Bellagio e Valbrona stiamo portando avanti collaborazioni importanti per lo sviluppo del territorio. Ciò che importa è lavorare insieme, senza guardare a quale provincia si appartiene» spiega il primo cittadino
Il revival di quel referendum inseguito da Bellagio per lasciare Como e passare con Lecco, tiene alto il dibattito. Ipotesi datata vari decenni fa, ma che oggi sulla scia di Colico che vorrebbe confluire nella provincia di Sondrio diventa d’attualità. Del resto Bellagio è più vicino al capoluogo manzoniano che non a Como, e così pure Valbrona che confina per buona parte con il Moregallo di Mandello e Oliveto Lario, targati Lecco.
«Non sarebbe male portare Bellagio e Valbrona in provincia di Lecco - dice Federico Gramatica, sindaco di Oliveto - anche se oggi quel che importa è lavorare insieme per aree omogenee senza guardare a quale provincia si appartiene. Oliveto, Bellagio e Valbrona stanno portando avanti delle collaborazioni che sono importanti per lo sviluppo del territorio, del Triangolo lariano. Il turismo è una risorsa fondamentale e soprattutto Oliveto e Bellagio si identificano nel lago di Como al di là di appartenenze provinciali».
E Oliveto guarda anche ai dirimpettai di Mandello, Abbadia e Lierna, tanto da far parte dello stesso distretto del commercio. Ma non solo: tanti da Bellagio e dalle frazioni di Oliveto lavoravano nelle aziende del mandellese e come mezzo di trasporto usavano la barca, e poi in tempi successivi il battello. Quel battello che in primavera ed estate porta ancora molti dalle frazioni di Onno e Vassena al mercato di Mandello.
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