Avvistamento a Vendrogno: è un lupo?
Bellano Diffusa ieri l’immagine catturata da una fototrappola: non sono state trovate tracce biologiche
Un lupo sarebbe stato avvistato a San Grato ai Monti, località sopra Vendrogno, Comune di Bellano. L’immagine, immortalata da una fototrappola nel mese di giugno.
Negli stessi giorni in cui è avvenuto l’avvistamento, poi ufficialmente confermato, alle pendici del Monte Barro.
Territorio da colonizzare
Allo stato attuale, per quel che riguarda Vendrogno, c’è solo il video ripreso dalla fototrappola, ma nessuna traccia biologica per eseguire delle analisi di conferma. Un tema, quello della possibile presenza dei lupi sulle montagne lecchesi, che non preoccupa Roberto Combi, sindaco di Cassina Valsassina, presidente dei cacciatore del comprensorio della Valsassina.
«Come cacciatori – spiega - possiamo dire che, meno predatori di selvaggina ci sono in giro, meglio è. A chi mi chiede se c’è da avere paura, rispondo che, generalmente, l’animale selvatico scappa quando incontra l’uomo. Se attacca è perché ha un problema: o ha fame o si sente minacciato. Ma il lupo non ha problemi nel trovare selvaggina. Se si tratta di un esemplare giovane e singolo, potrebbe significare che sta cercando un territorio da colonizzare».
Segnalazioni confermate al momento non vene sarebbero: «Ogni tanto girano notizie di possibili avvistamenti. L’ultima risale fra maggio e giugno di quest’anno sopra Introbio, quando un cacciatore ha fotografato un animale che sembrerebbe un lupo. Tre o quattro anni fa avevamo trovato un camoscio predato sullo Zuccone Maesimo e già in quel caso alcuni esperti avevano valutato dalle foto che potesse essere stato un lupo, ma, in assenza della carcassa, non era stato possibile effettuare le analisi. L’anno seguente c’era stata una predazione di pecore alla Culmine in un’azienda agricola. E un’altra segnalazione simile era arrivata da Morterone, ma in nessuno di questi casi c’è poi stata la possibilità di una conferma».
Per Combi è difficile distinguere il lupo dai cani: «Ce ne sono troppi che girano liberi e incontrollati e per noi è questo il vero problema, anche perché spesso colpiscono la selvaggina. Abbiamo ricevuto una segnalazione recente nella zona di Maggio di un capriolo predato da un cane. In passato ne ho visti due bloccare un camoscio, sopra Balisio. Per esempio, nella zona dei Grassi e Lunghi c’è un problema con un gruppo di cani che scorazzano liberi».
L’altra tesi
Sul possibile nuovo avvistamento di lupi a Vendrogno si esprime anche Giacomo Zamperini, in qualità di presidente della Commissione Montagna del Pirellone, organismo che monitora la presenza di questo predatore in Lombardia: «Ci troviamo ad un punto di non ritorno. Il lupo non è in via di estinzione ed è altrettanto evidente che, al contrario, la sua presenza sta provocando ansia a chi vive nei territori di montagna, arrivando a poter rappresentare un rischio anche per le persone. In Svizzera, il problema della presenza del lupo viene risolto con l’abbattimento: prima di arrivare a sparare o a favorire inevitabili pratiche di autotutela di chi vive la montagna. Dobbiamo predisporre un adeguato e concreto piano di contenimento che preveda monitoraggio, prevenzione, indennizzo dei danni, confronto e ascolto del territorio, informazione e formazione».
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