Andrea Vitali e l’overtourism: «Non arrocchiamoci, ma speriamo passi presto»

E’ stata una vera e propria ondata quella dei turisti che nei mesi scorsi ha invaso il nostro lago. Da Lecco a Como, da Varenna a Bellagio, da Bellano a Menaggio, non c’è stata una località posta sui due rami del Lario che non abbia dovuto fare i conti con il fenomeno dell’overtourism come lo chiamano gli esperti in materia. «E’ stato un fenomeno inaspettato, che c’è cascato addosso come un meteorite».

Così Andrea Vitali commenta l’estate sovraffollata che anche lui, dal suo osservatorio bellanese, non ha potuto fare a meno di sperimentare: «Possiamo dire che si è trattato di una vera e propria invasione. Abbiamo vissuto mesi problematici, in cui per incontrare a Bellano una persona conosciuta eri ridotto sfogliare il libro di Carlo Borlenghi con i ritratti fotografici dei nostri concittadini».

Per Andrea Vitali nessuno ce l’ha con i turisti o contesta la loro scelta in favore del lago di Como, ma a tutto deve esserci un limite: «I turisti li vediamo volentieri, ma non può esserci una possibilità di accoglienza indiscriminata. Ormai monolocali o mezze cantine sono tutti B&B e le conseguenze sono evidenti. Il rumore dei trolley che scarrozzano beati per le vie è divenuto un rumore di sottofondo quotidiano. Di fronte a questa situazione, un paese come il nostro sta mutando il senso del suo esistere». Un’evidente ricaduta in negativo è anche a Bellano la cronica assenza di parcheggi: «Noi per andare a fare la spesa ormai usciamo in due con una macchina. Uno scende e l’altro gira come una trottola sperando di trovare un posto libero. Spesso ci si deve affidare alla creatività e all’improvvisazione oppure si parcheggia nella consapevolezza di rischiare una multa. Ma è anche questa una forma di protesta. Ripeto ancora una volta che i turisti non hanno colpe, ma i parcheggi non ci sono».

Bellano, poi, ha un luogo che funge da calamita per il turismo ed è l’Orrido, capace di attrarre un milione di visitatori dal 2016 all’agosto 2024: «Questo è sicuramente un bene per le casse del Comune, che poi ridistribuisce i guadagni per la bellezza della nostra cittadina, ma come sempre c’è anche il risvolto della medaglia: soprattutto nei fine settimana stiamo arrivando alla sparizione dei bellanesi. Come in un strenua battaglia, ci si ritira sempre più dentro le proprie case. E’ come se ci arroccassimo dentro la Fortezza Bastiani, di buzzatiana memoria, in attesa di combattere i Tartari». Parliamo con Andrea Vitali in una giornata di pioggia che sembra aver smorzato la presenza turistica sul lago: «La vera “invasione” sembra passata. Complice il tempo e l’apertura delle scuole il flusso turistico è diminuito, ma il problema resta perché l’anno prossimo saremo daccapo. Dobbiamo solo augurarci che in breve tempo il lago di Como diventi una meta moderata per turisti moderati».

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